Le banche e il “made in Italy”. La ricerca sul credito erogato ai distretti produttivi dal 2010 al 2017, elaborata dall’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani, ha richiamato l’attenzione del settimanale “Voce” che ha pubblicato un ampio servizio dal titolo “ Credito via dalla moda: non è certo una novità”.
“È di pochi giorni fa la notizia, apparsa su tutte le principali riviste di moda online, delle banche in fuga dai distretti e del conseguente crollo dei finanziamenti al made in Italy scrive l’autore dell’articolo Claudia Rosini -. Secondo un’analisi condotta d First Cisl, sindacato dei lavoratori delle banche e della finanza (Federazione italiana reti dei servizi del terziario), negli ultimi sette anni, dal 2010 al 2017, i finanziamenti destinati ai distretti della moda, dell’occhialeria, del mobile, della gioielleria, dell’agroalimentare sono crollati di 57 miliardi e i loro territori hanno perso due sportelli su dieci”.
“Il report riporta, per il distretto di Carpi, la chiusura del 20 per cento delle filiali bancarie. La riduzione del servizio è stata accompagnata da un calo (meno 18 per cento) dei prestiti, mentre i depositi sono aumentati (più 32 per cento). Nel 2010 il made in Italy otteneva finanziamenti per una cifra complessiva superiore dell’89 per cento ai depositi raccolti sui rispettivi territori, mentre oggi il fabbisogno aggiuntivo è appena del 18 per cento”.