Sardegna, First Cisl, banche a rischio chiusura, vigilare sui piani industriali

In Sardegna il settore bancario vive con preoccupazione la reale ipotesi di un ulteriore tagli di filiali. “La Nuova Sardegna” lancia l’allarme raccogliendo la denuncia di First Cisl. “La Cisl bancari: no alla chiusura delle filiali sarde” è questo il titolo del servizio.

“La possibilità che alcuni istituti di credito nazionali abbiano intenzione di chiudere il 25 per cento delle filiali – scrive il quotidiano sardo – e trasferire parte delle lavorazioni così sono chiamate in altre regioni preoccupa la segreteria regionale della First-Cisl” che in un comunicato ribadisce la sua contrarietà a “Piani industriali che ridefiniscano il lavoro svolto dal Banco di Sardegna, della Banca di Sassari e da Banca Intesa nella penisola se non addirittura in Europa. Lo spostamento di parte dell’attività bancaria avrà soprattutto questo effetto: farà accumulare ulteriori ritardi, in Sardegna, nel sempre più necessario ricambio generazionale”. A parere di First Cisl “la popolazione dei dipendenti bancari, nell’isola, ha un’età media molto alta, condizionata dal Banco di Sardegna, dove la gran parte del personale supera i 50 anni. È un invecchiamento che è stato reso possibile dalle trasformazioni dell’ultimo decennio, con una perdita di autonomia da parte delle stesse banche e con strutture di governo accorpate. Tutto questo ha impedito l’ingresso di giovani nella filiera delle aziende bancarie”.

Per First Cisl Sardegna è “arrivato il momento di vigliare sui piani industriali degli istituti di credito, ma anche sul piano delle pensioni varato dal nuovo Governo. Quindi in questi mesi, l’impegno del sindacato sarà massimo per evitare lo stravolgimento della filiera bancaria in Sardegna”.