Il settimanale “Il Popolo” riceve e pubblica una lettera di Marco Bussone. Il presidente nazionale di Uncem, Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani, rilancia la ricerca dell’ufficio studi di First Cisl che evidenzia come la ristrutturazione della rete commerciale bancaria, avviata 7 anni fa, abbia sensibilmente ridotto il numero di filiali sul territorio nazionale. “Meno banche nei piccoli paesi”, titola il settimanale la missiva di Uncem che evidenzia come 383 comuni siano rimasti “senza uno sportello bancario negli ultimi sette anni, a seguito di ridimensionamenti della presenza, in particolare nei territori montani e rurali, degli istituti di credito. Lo attesta l’indagine della First Cisl sottolineando come, a farne le spese, sarebbero soprattutto le aree marginali. Lo stesso studio invita a difendere la capillarità del servizio bancario. Uncem ha già scritto ad Abi, Banca d’Italia e Consob per denunciare le conseguenze dell’abbandono dei servizi bancari e per chiedere una vigilanza che non sia solo finalizzata a quanto le banche fanno, ma a come gli istituti organizzano la loro presenza sui territori. Ha posto il tema anche al Governo e ai Parlamentari, oltre che alle Regioni e ha scritto ai vertici delle banche. Ma ha anche analizzato il panorama bancario, guardando ad esempio alle banche di credito cooperativo che oggi stanno danno importanti risposte in termini di presidio e servizi ai territori. Una filiale bancaria costituisce un presidio non secondario affinché i piccoli borghi possano continuare a vivere, contrastare il declino demografico, finanziando giovani coppie e consentendo il welfare di comunità”.