Studio First Cisl su banche in Italia, grande risalto della stampa nazionale

Ha suscitato grande interesse lo studio di First Cisl che ha analizzato l’andamento della bancarizzazione sul territorio nazionale negli ultimi 7 anni. Non c’è stato organo di informazione che non abbia ripreso i dati della ricerca che ha visto diminuita di 26mila bancari la presenza in rete e la scomparsa di sportellil bancari in 383 comuni italiani. Dalla carta stampata alla rete, dalla tv alla radio, molte testate hanno utilizzato il rigoroso lavoro di First Cisl per prendere atto di una realtà che ha evidenti risvolti sociali. Il  “Corriere della Sera” ha titolato “Credito. I dati di First Cisl, 383 comuni italiani senza sportello bancario dal 2010 persi 26mila posti”. “La Repubblica” ha invece evidenziato come l’avanzata dei sistemi informatici abbia eliminato la presenza fisica delle filiali. Questo il titolo: “Il digitale avanza. 383 comuni restano senza una banca”. Più centrata sui freddi numeri la titolazione de “La Stampa”: “6289 sportelli bancari in meno dal 2011”. Sulla stessa linea “Il Messaggero”: “First Cisl, in 7 anni via 6200 filiali 400 comuni senza banca”. “Il Giornale” da grande risalto al lavoro realizzato dall’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani, pubblicando un servizio firmato da Camilla Conti dal titolo: “La denuncia della Cisl. Banche, 383 comuni senza sportelli”. Significativo il passaggio nel quale il segretario Generale di First Cisl, Giulio Romani, evidenzia come i top manager giustifichino “l’abbandono del territorio con l’avanzata del digitale ma è un pretesto perchè il ritmo delle chiusure dalla fine del 2010 è stata del 18,7% contro un calo di accessi solo del 7,5%. Mirano a tagliare i costi”. Di prestesto parla anche “Libero” il cui titolo richiama la fredda realta certificata dallo studio: “-26.000 addetti. In sette anni persi 6.000 sportelli bancari”. “Piccola Italia senza banche. A sportelli zero 383 comuni” è invece il titolo di un articolo dell’”Avvenire”. Luca Mazza, che lo firma, evidenzia le ricadute sociali della dissennata politica dei tagli alla rete. “Gli istituti di credito mettono in campo politiche del taglio drastiche con la coonseguenza di lasciare scoperti, senza cioè neanche uno sportello, tanti centri della Penisola. Tutti posti abitati a maggioranza da anziani, quindi persone spesso poco al passo con la trasformazione digitale che sta investendo il settore”. Punta la sua attenzione sulla dimunizione dei posti di lavoro i quotidiani del gruppo “QN” (Il Giorno, il Resto del Carlino, la Nazione) che titolano: “Banche, 400 comuni senza sportelli. Chiuse 6mila filiali in 7 annni. La Cisl: meno posti di lavoro”. Medesimo approccio de “Il Fatto Quotidiano”: “Report First Cisl. Ben 383 comuni senza una filiale. Persi 26mila posti di lavoro”. Di tagli all’offerta bancaria parla “La Gazzetta del Mezzogiorno” che titola: “Servizi creditizi. Il sindacato First Cisl denuncia: in 7 anni chiuse 6mila agenzie e persi 26mila posti. Talgi alle filiali, quasi 400 comuni non hanno più sportelli bancari”. Il tema del taglio ricorre anche sul Secolo XIX. “Tagli alle filiali. Banche 383 comuni non hanno più sportelli”.