Il quotidiano “Roma”, nell’edizione della Basilicata, prende in analisi il tema delle pressioni commerciali nelle banche caratterizzandolo territorialmente. “Pesanti pressioni sul personale”, questo il titolo del richiamo in prima pagina che rimanda ad un articolato servizio che rilancia le dichiarazioni del segretario generale di First Cisl, Giulio Romani. L’attenzione del quotidiano si sofferma sulle vicende della Banca Popolare di Bari “meritevoli di particolare attenzione per i loro possibili sviluppi, soprattutto in chiave negativa anche per la Basilicata. Queste sono riassumibili lungo due direttrici: l’una esterna, in quanto inerente ai lucani che hanno investito nelle azioni dell’Istituto di credito e l’altra interna, poiché relativa ai livelli occupazionali e al modus operandi ai quali, secondo il Top management della Banca, i dipendenti, tra cui quelli della Basilicata, dovrebbero sottostare. La semestrale che riporterà la verità sullo stato di salute della Popolare sta per essere varata e contestualmente lo scontro con i sindacati, in linea teorica, dovrebbe essere destinato ad acuirsi”.
“Tutte le crisi bancarie italiane degli ultimi anni – scrive il Roma, rilanciando le dichiarazioni del segretario Generale di First Cisl, Giulio Romani – sono state precedute da due campanelli d’allarme, strettamente correlati, che non sono mai stati colti dalla politica e dalla vigilanza: si tratta delle pressioni commerciali dei manager nei confronti del personale e del sistema spropositato di compensi dei vertici, garantiti dai volumi realizzati attraverso la spinta al collocamento di prodotti tossici e l’erogazione di crediti privi di garanzie. Purtroppo, i compensi manageriali non sono ancora regolati per legge e il ricorso alle pressioni non è cessato e questo getta una luce sinistra sul futuro”.
Il quotidiano campano evidenzia come Giulio Romani richiami “l’accordo siglato in Abi 1’8 febbraio 2017, in tema di politiche commerciali e organizzazione del lavoro, sottoscritto da 10 banche con l’intento di consentire ai lavoratori e al sindacato di intervenire in presenza di pressioni, anche a tutela dei clienti, in caso di comportamenti distorsivi dell’attività commerciale”.