L’unione Sarda, studio First Cisl banche, sfruttare agevolazioni per assumere

Impietosa la fotografia dell’offerta bancaria in Sardegna offerta da “L’Unione Sarda” è ricavata dallo studio First Cisl sulla bancarizzazione italiana. Il titolo definisce immotivata la soppressione degli sportelli, dei servizi e dei dipendenti: “Oltre 500 posti di lavoro persi in tre anni, 30 sportelli chiusi nell’ultimo lustro La Cisl: «I tagli nel settore bancario sono ingiustificati”.

“Ben 500 posti di lavoro persi in tre anni tra esodati e pensionati – scrive Giampiero Marras, che firma l’articolo -, a fronte di neppure una trentina di assunzioni. E ancora: 130 sportelli chiusi negli ultimi cinque anni, soprattutto da Banca di Sassari e Banco di Sardegna, ma anche da Unicredit, Banca Intesa e Bnl-Paribas.

“Una desertificazione occupazionale e sociale– viene definita dal segretario regionale First Cisl Sardegna, Sergio Mura – che si aggiunge alla chiusura degli uffici postali in moltissimi centri dell’isola. Quel che accade è assolutamente ingiustificato perché le agenzie chiuse non erano in perdita. La maggior parte delle chiusure decretate dalla Bper (il gruppo bancario dei due istituti di credito sardo) sono state a carico della Sardegna. Delle 414 assunzioni negli ultimi tre anni solo il 3% hanno riguardato il Banco di Sardegna. Segno evidente di come le decisioni prese a Modena non tengono conto dei problemi del territorio e delle sue particolarità”.

“L’Unione Sarda” volge lo sguardo al futuro prospettando ulteriori ridimensionamenti nell’isola. “Il fatto è – puntualizza Mura – che dopo avere raccolto per decenni tanto dai sardi, ora gli istituti di credito ricevono denaro gratis, quando non sottocosto dalla Banca Centrale Europea che eroga 80 miliardi al mese alle banche dell’Unione”.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione presso la Cisl di Sassari un altro dato ha destato sensazione: il gran numero di posti di lavoro soppressi dai vari piani industriali. Tanti “i bancari spediti a casa e pagati per non lavorare con il fondo di settore, persone che non rientreranno più nel mondo del lavoro, considerato che si tratta di sessantenni e oltre. Eppure le agevolazioni per assumere giovani ci sarebbero – ha spiegato Gavino Carta , segretario generale Cisl Sardegna – ci sono tre nuove fonti di sostegno, per ogni nuovo assunto le banche possono avere 8 mila euro dalla Finanziaria dello Stato, 4 mila euro dagli stanziamenti della Regione e 9 mila euro ripartiti su tre anni dal Fondo di sostegno al credito”.