Corriere Valsesiano, banche chiuse, Sindaci e First Cisl, è allarme sociale

L’Unione comuni ed enti montani legge i dati dello studio di First Cisl sulla diminuzione degli sportelli nella rete bancaria italiana e scende in campo per evitare che le banche abbandonino interi territori. Il “Corriere Valsesiano” amplifica le preoccupazioni di tanti amministratori locali pubblicando un articolo dal titolo: “Comuni senza banca, dalla Cisl il grido di allarme espresso da tanti Sindaci Uncem”. “I numeri diffusi nei giorni scorsi dalla First Cisl – scrive il settimanale piemontese – evidenziano un problema molto grave che i Sindaci dei Comuni delle Alpi e dell’Appennino segnalano ormai da cinque anni. Le chiusure degli sportelli, da parte di grandi gruppi multinazionali come di piccoli istituti di territorio, sono state da Uncem indicate come emergenze per la riduzione dei diritti di cittadinanza sui territori.

Il “Corriere Valsesiano” evidenzia come l’Uncem sia totalmente d’accordo con First Cisl perché “a restare sguarnite sono le aree marginali, abitate da una popolazione più anziana, che si trova costretta a mantenere in casa maggiore disponibilità di contante e questo rischia di aprire la strada alla microcriminalità: il problema sociale è evidentemente sottovalutato.

Il Presidente dell’Unione comuni ed enti motani Marco Bussone scrive che “la spoliazione di servizi e opportunità, da parte di imprese nazionali di tutti i settori, in questo caso le banche, rappresenta per il territorio montano un aumento della marginalizzazione e dello spopolamento, emergenze che i Sindaci sono impegnati a contrastare con investimenti e sinergie. Ma a tante delle proposte fatte dagli amministratori locali ai vertici delle banche, non vi è stata risposta positiva. Così, nonostante i tanti risparmi raccolti sui territori, gli uffici bancari sono stati chiusi”.

Proprio l’assenza di risposte ha portato Bussone a scrivere una lettera ad Abi, Banca d’Italia E Consob denunciando i pesanti effetti della perdita dei servizi bancari generate dalla soppressione degli sportelli.

“Chiediamo ai tre soggetti, ciascuno per le proprie competenze – conclude Bussone – di strutturare con il sistema degli enti locali, attraverso la nostra associazione, un nuovo patto per garantire servizi bancari di prossimità anche in aree a bassa densità di popolazione. Ricordiamo anche a chi forse non conosce bene i territori montani italiani che si tratta di zone ad alta vocazione turistica, estiva e invernale, dove la popolazione equivalente aumenta e i servizi bancari, come quelli postali, sono importanti per evitare spopolamento e abbandono”.