AdessoBanca! a Lecco anima il dibattito sul futuro delle Bcc

AdessoBanca! a Lecco ha alimentato “la discussione sul rapporto che hanno le banche con famiglie e piccole imprese”. Lo scrive “La Provincia di Lecco” in un articolo firmato da Maria Della Vecchia dal titolo “Bcc in transizione per far crescere il Pil del territorio”. Dalla presentazione del “manifesto per la tutela del risparmio e del lavoro”, elaborato dalla Cisl e da First Cisl, è scaturito un proficuo confronto.

Il presidente della Bcc Brianza e Laghi, Giovanni Pontiggia sui prodotti finanziari rischiosi ha evidenziato che “nel sistema Bcc non ci ha riguardati. Nel decennio della crisi, a partire dal 2008 siamo stati quelli che hanno sostenuto le piccole e micro imprese quando i grandi gruppi del credito li mettevano alla porta. Anche noi siamo sotto la pressione dei regolatori, che ci obbligano a cartolarizzare e quindi a far fronte a una serie di scelte che, essendo noi a strettissimo contatto con i nostri soci, si presentano anche dolorose”. “Grazie all’apporto di diverse parti, fra cui i sindacati – ha sottolineato Pontiggia – siamo riusciti a togliere dal decreto sulle popolari il fatto che anche noi avremmo dovuto accettare la logica della Spa a spese di quella della cooperazione”.

“Il resto è la storia di un progetto di autoriforma – scrive il quotdiano lombardo – che ha visto un primo passo nel compimento della fusione per adesione fra le due Bcc di Alzate e di Lesmo, oggi Bcc Brianza e Laghi, in un contesto che lascia tuttavia aperta per le Bcc la possibilità di creare uno o più gruppi bancari corporativi”. “E qui sta il vero rischio – ha ammonito Pontiggia -, che sta nel fatto che la quota di minoranza del 49% possa aprire la strada alle logiche di fondi speculativi, con compartecipazioni stabili che in quanto tali possono minare alle radici la natura del sistema”.

Sugli Npl, nota la posizione di First Cisl che ha sempre proposto una paziente e ragionevole gestione in house dei crediti problematici per evitare che la velocità di realizzo, imposta dalle società acquirenti di grosse masse di crediti deteriorati, possa negativamente ripercuotersi su famiglie e imprese. Anche le Bcc  corrono il rischio di doversi privare di questi asset, concorda il presidente di Bcc Brianza e Laghi, Giovanni Pontiggia che aggiunge: “tutto ciò significa fare regali a chi ora sul mercato sta compiendo cartolarizzazioni al 25-30% del valore. Oramai la Banca d’Italia fa quel che dice la Bce. A Roma noi abbiano quattro inviati della Bce che sorvegliano le regole della nostra costituzione del gruppo. E le regole ormai sono fuori dall’Italia, perciò serve uno sforzo comune per affermare che il nostro è un modello su cui costruire il futuro dei territori”.