Bcc, voci su esuberi e contratto, la posizione di First Cisl su Zero Zero News

Il web magazine Zero Zero News, diretto da Gianfranco D’Anna, dedica un ampio servizio alla situazione sindacale nel mondo delle Bcc, approfondendo il tema con un’intervista ad Alessandro Spaggiari, responsabile di Cooperfirst, il settore di First Cisl dedicato al credito cooperativo. “Lo stallo sindacale del credito cooperativo e il rischio effetto domino per le banche” è il titolo dell’articolo.

“Dal lato occupazionale, come zerozeronews ha già sottolineato – si legge nell’introduzione del servizio -, l’età media di 50 anni dei circa 37 mila dipendenti del credito cooperativo limita il ricorso ai prepensionamenti e agli incentivi e lascia intravedere lo spauracchio di licenziamenti, esodi e trasferimenti forzati. La situazione è ulteriormente complicata dal mancato rinnovo del contratto di settore, scaduto a fine 2013, e per il quale  sino ad ora è stato pressoché impossibile avviare un vero confronto  fra le parti. Eppure, come ha sottolineato  il Segretario Generale della First Cisl, Giulio Romani, “il mondo della cooperazione potrebbe rappresentare, se ben amministrato, il vero contrappeso di un sistema bancario che sembra aver dimenticato i principi etici indispensabili a farlo essere propulsore di sviluppo equilibrato e sostenibile”. Fonti sindacali e giornalistiche hanno recentemente fatto riferimento a 7 mila dipendenti che potrebbero avere i requisiti per uscire dalle Bcc attraverso il fondo di solidarietà. “Ricostruzioni infondate “ afferma  Alessandro Spaggiari, responsabile CooperFirst, il comparto della First Cisl dedicato al credito cooperativo. “In realtà – aggiunge Spaggiari- nessuno ha mai dichiarato numeri di esuberi circostanziati in sede negoziale ufficiale al tavolo di confronto tra il sindacato e Federcasse. Non so se se ne sia parlato in altre sedi,  ma i numeri che leggiamo sono spropositati e mutano continuamente nella composizione assoluta e qualitativa relativa alle ipotetiche necessità di riqualificazione. Non mi pare un modo responsabile di trattare la questione.”

Il testo completo dell’intervista è disponibile cliccando qui.