Robot, danno morale ed esodati i temi d’inizio settimana

Tre diversi argomenti per iniziare la nuova settimana al lavoro: il confine tra automazione a lavoro umano, la sentenza che prevede il riconoscimento per danno morale alle imprese, i numeri del nostro mondo.

La linea Maginot con il robot

Festeggiati i cinquant’anni dall’invenzione del primo bancomat ci si inizia ad interrogare sul confine da stabilire fra lavoro umano e automazione. Più del compleanno del primo erogatore automatico di banconote, la discussione si accende dopo la creazione dei primi software utili a velocizzare le attività del cosiddetto front office. Alcune banche europee stanno sperimentando, infatti, dei programmi in grado di aiutare l’operatore nelle attività di trading. Nell’articolo del corriere.it pubblicato sabato scorso, dal titolo “I robot in banca, uno scenario che fa riflettere” a firma Massimo Sideri, si getta l’interrogativo che, evidentemente, appassionerà il prossimo futuro; automazione sì, ma fino a che punto?

Il danno morale

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che le imprese inserite per errore nelle liste dei “cattivi pagatori” hanno diritto al riconoscimento del danno morale. Lo riporta un articolo de ilsalvagente.it dal titolo “Cattivi pagatori per errore? La banca deve risarcire il danno morale” a firma di Carla Tropia. Finora il diritto al risarcimento era riconosciuto solo alle persone fisiche.

Gli esodati bancari

Sono 60000 i bancari che in questi anni hanno abbandonato anzitempo il mondo del lavoro. Lo rivela un breve ma interessante articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore dal titolo “Banche: in sedici anni 60mila uscite volontarie. Il confronto degli sportelli”. Due grafiche indicano anche altri dati significativi relativi il mondo bancario; gli sportelli sul territorio e gli addetti attualmente impiegati.

Buona settimana.