Maddalena Acquaviti, economia: sostantivo femminile

L’editoriale di Maddalena Acquaviti, segretaria First Cisl Milano Metropoli, dal titolo “Economia: sostantivo femminile”.

“Cosa c’entra l’economia con le donne? Ben più di quello che si possa immaginare. Pensiamo all’economia come materia neutra, che riguarda tutti gli individui indipendentemente dal genere di appartenenza.

Ed in effetti è così: l’economia ci riguarda tutti.

Eppure, una chiave di lettura diversa, in tema di genere, può e deve essere data.

Il Premio Nobel per l’economia quest’anno è stato conferito ad una donna, Claudia Goldin, per i suoi studi di genere.

Ma, attenzione! Non commettiamo l’errore di ritenere che sia stato dato il premio ad una donna che si occupa di donne.

È stato riconosciuto il premio ad una studiosa che ha analizzato la materia da un punto di vista specifico, quello femminile, ma i risultati a cui lei è giunta ci riguardano tutti.

La Goldin, con i suoi studi, ha infatti dimostrato che i bassi tassi di occupazione femminile sono un tema necessario da affrontare non solo perché è giusto in termini di equità ma anche perché pesa in termini di efficienza; meno donne che partecipano al mercato di lavoro, infatti, implicano uno spreco di talenti e competenze che, come società, non possiamo permetterci a causa dei conseguenti costi economici e sociali che questo comporta.

La Goldin, dati alla mano, ci conferma anche che la penalizzazione che subiscono le donne è principalmente legata alla maternità ma prescinde da essa; infatti, con Cecilia Rouse ha dimostrato, per mezzo di un famoso esperimento sulla selezione dei musicisti di un’orchestra, che le donne vengono penalizzate per la sola appartenenza al genere femminile; infatti, nelle selezioni in cieco venivano scelte in maggior misura che nelle selezioni senza schermo. A completare il quadro si aggiunge il divario economico.

Martedì 24 ottobre le donne islandesi, tra cui la prima ministra Katrín Jakobsdóttir, hanno scioperato in migliaia, per l’intera giornata, contro il divario di retribuzione ma più in generale contro la disparità tra uomini e donne e la violenza di genere.

Lo sciopero ha riguardato il lavoro retribuito che quello non retribuito, ovvero il lavoro domestico e di cura, che il più delle volte ricade sulle donne.

Quindi, la questione di genere, non è una questione di donne ma questione di tutti e come tale va affrontata.

Bisogna superare il concetto secondo cui se le donne lavorano meno o guadagnano meno è un problema delle donne per considerarlo un problema per l’intera società.

Sindacalmente è qualcosa da cui non possiamo prescindere nello svolgere il nostro ruolo quotidianamente nelle aziende. Chiediamo i dati sul rapporto biennale, chiediamo e proponiamo interventi finalizzati al superamento del divario di genere, introduciamo misure che consentano la condivisione dei carichi di cura e favoriscano la conciliazione vita-lavoro perché ne beneficino le donne così da beneficiarne tutti.”

Comunicazione First Cisl Milano Metropoli

Allegati:  editoriale “Economia: sostantivo femminile”