11 maggio. La vita ai tempi del Covid-19

“Everyday is just like Sunday” (ogni giorno è come domenica) diceva una vecchia canzone di Morrissey e così in effetti è sembrato in questi mesi. I giorni sono apparsi tutti uguali in un replicarsi continuo di giornate tutte identiche a sé stesse come in quei film in cui ci si sveglia al mattino e si scopre di trovarsi a rivivere il giorno prima che era a sua volta identico al giorno precedente e così via in un ripetersi infinito. Ma siamo in fase due e forse la domenica appena passata, la prima della nuova fase, è stata un po’ diversa dai giorni precedenti.

È decisamente presto per iniziare a fare bilanci della fase due dopo solo una settimana ma qualcosa magari si può già iniziare a verificare lo stato avanzamento lavori per capire se qualcosa sta cambiando, se qualcosa è già cambiata e soprattutto per prepararsi alla fase tre e poi alla quattro. Le fasi rappresentano soprattutto il livello di rischio, un po’ come il DEFCON dei film di guerra americani, ma, proporzionalmente, anche il livello di emergenzialità. Le prossime fasi, quindi, ci si augura siano a rischio calante e quindi anche a livello di emergenza calante per poter tornare a parlare di quegli interventi stabili e strutturati che siamo stati costretti a trascurare per cause di forza maggiore.

I lavoratori bancari e assicurativi non hanno mai smesso di lavorare. La scorsa settimana qualcuno in più è tornato nelle proprie sedi ma le modalità continuano ad essere molto simili a quelle della fase uno con gli stessi problemi incluso l’aggravio di impegno e le inefficienze organizzative che si stanno scaricando sui lavoratori nonché i problemi di conciliazione che gravano sulle famiglie.

Al link https://www.firstcisl.it/coronavirus-i-comunicati-dai-gruppi/ tutti i comunicati che stanno arrivando dalle aziende e che raccontano la situazione in ogni realtà.

In Lombardia e a Milano in particolare siamo ancora in emergenza e la situazione è ancora preoccupante.

In città molta più gente in giro rispetto alle settimane precedenti: parchi, strade e giardini pieni di persone e non tutte ligie alle regole. Ne è sorta una polemica legata ad una foto scattata sui navigli che ritraeva, forse apparentemente, troppa gente e troppo vicina. Ne è seguita anche una reazione forte da parte del sindaco Sala che ha invitato al rispetto delle disposizioni. Che la foto fosse vera o costruita ad arte per sostenere una certa narrazione è, tutto sommato, irrilevante. È, invece, sicuramente vero che a Milano è ancora presto per abbassare la guardia. Siamo stati molto responsabili, continueremo ad esserlo ognuno per quello che gli compete e per il proprio livello di responsabilità.

Nell’ultima settimana abbiamo avuto la possibilità, con tutte le cautele del caso e le limitazioni ancora attive, di tornare a vivere le nostre città, a vederne i colori, a respirarne gli odori seppur mitigati dalle mascherine e camminare scoprendo che non eravamo più abituati a farlo e che pochi passi ci costano fatica, che le nostre gambe dopo mesi di divano non sono più abituate a fare un’altra di quelle cose facili che abbiamo imparato da piccoli: camminare.

Sta anche riaprendo la sede del territoriale FIRST CISL di Milano Metropoli. Vi abbiamo inviato le indicazioni operative per l’accesso alla sede augurandoci che torni presto ad essere quel luogo affollato in cui ci si incontra, ci si confronta e si trova sempre qualcuno con cui scambiare idee. Non abbiamo mai smesso di esserci ma vorremmo tornare prima possibile a vedere le vostre facce che ci sono mancate.

Come prepararci alle prossime fasi? Ne parla la segretaria generale della CISL Annamaria Furlan in un articolo https://www.cisl.it/a-proposito-di/16208-la-lezione-di-ciampi-e-quel-patto-che-ora-serve-al-paese-di-annamaria-furlan-il-sole-24-ore-dell-8-maggio-2020.html

La Comunicazione FIRST CISL di Milano Metropoli