5 maggio. La vita ai tempi del Covid-19

Ieri è uscito il primo rapporto ISTAT e ISS sull’impatto del COVID-19 sui decessi a partire dal 20 febbraio, data in cui si è registrato il primo, fino al 31 marzo 2020.

È un rapporto piuttosto corposo e tecnico ma chi avesse voglia di leggerlo può trovarlo qui: https://www.pensionati.cisl.it/public/pdf/pdf_6724_ALL2020-0333.pdf

Dai dati si evince un incremento del 38,7% di decessi rispetto allo stesso periodo dell’ultimo triennio, il 54% dei casi totali è costituito dai morti accertati per Covid-19 ma ce ne sono altri per cui il virus potrebbe essere stato una concausa. È stato analizzato anche l’impatto territoriale da cui è emerso un incremento del +185% in Lombardia. Per quanto attiene la distribuzione in base all’età risulta che la maggior parte dei decessi si sia registrato nella fascia tra gli 75-79 per gli uomini e 80-84 per le donne.

Ad oggi circa l’85% dei morti per coronavirus aveva più di 70 anni metà dei quali residenti in Lombardia. I più colpiti da questo virus, quindi, sono proprio gli anziani lombardi: i nostri nonni, i nostri zii, i nostri genitori ma anche fratelli, amici e colleghi che per noi erano affetti altrettanto stabili.

Con i nostri cari è scomparsa anche parte della nostra memoria collettiva che loro contribuivano a tramandare. La memoria è qualcosa di difficile da maneggiare perché porta con sé sofferenza e dolore ma anche esperienza, affetti e calore. Abbiamo, quindi, il dovere di preservarla sempre con cura e dedizione poiché, parafrasando una vecchia frase, noi siamo quello che ricordiamo.

Ma, se in tanti ci hanno lasciati, molti altri fortunatamente sono ancora con noi non meno colpiti dal virus sia direttamente che indirettamente risultando essere le vittime predilette dal SARS- CoV-2.

Molti, nonostante l’età, fino al giorno prima del lockdown erano molto attivi e impegnati in mille attività ricreative e solidaristiche. Pensiamo solo ai nostri esodati e i nostri pensionati, all’enorme aiuto che ci hanno dato in questi anni e che continuano a darci; è impensabile per loro non continuare a rendersi utili eppure anche loro sono stati fermati dal virus.

Sappiamo quanto sia stato difficile far loro accettare che dovessero restare a casa, loro più di altri, loro che hanno inventato qualunque scusa per poter uscire, dalla spesa all’estratto conto (e questo lo sanno bene anche tutti i nostri colleghi delle agenzie). Ma come non comprenderlo? E anche se qualche volta siamo stati costretti a sgridarli e redarguirli l’abbiamo fatto con amore, come si fa con i bambini che non hanno ancora il senso del pericolo. I nostri anziani, invece, il senso del pericolo lo conoscono bene, spesso l’hanno vissuto sulla loro pelle eppure hanno visto in quella paura di solitudine un nemico più grande del virus stesso.

Molti anziani in Lombardia hanno perso gli affetti di una vita: coniugi, parenti, amici.

Tutti sono stati costretti dal virus all’isolamento dai familiari cosa che ha reso la situazione ancora più pesante da tollerare.

Quando, per effetto della quarantena, si sono dovuti tenere lontani anche da figli e nipoti la solitudine è diventata una voragine mitigata solo parzialmente dalla tecnologia con cui hanno poca dimestichezza.

Purtroppo alcuni spaventati dal virus e avendo difficoltà in questa fase ad accedere alle cure, stanno anche trascurando la loro salute.

La situazione è ancora più pesante per chi non è autosufficiente e ha bisogno di essere continuamente assistito. I figli fanno sempre più fatica ad occuparsene divisi fra il lavoro e la famiglia e si trovano spesso costretti a dover delegare ad estranei il lavoro di cura. Discorso a sé andrebbe dedicato a coloro che erano nelle RSA e che, come noto, sono stati falcidiati dal virus.

Le parole della dottoressa Rosalba Gerli, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del Servizio Psicologico Disagio Lavorativo, Molestie e Mobbing della Cisl di Milano in questa puntata sono dedicate nostri anziani. Più che pillole di psicologia sono un vero gesto di tenerezza che la dottoressa rivolge alla “grande età”. Leggerle ci aiuterà a capirli un po’ di più, a capire meglio come aiutarli ma aiuterà anche noi a capire chi siamo. Trovate il file in allegato ma è anche disponibile a questo link https://www.cislmilano.it/dettagli_articolo/9767/Psiche-il-Coronavirus-e-le-persone-anziane

Se volete sapere come nutrirsi correttamente anche in questo periodo trovate qui delle indicazioni https://www.pensionati.cisl.it/articolo-1282/covid-19-le-indicazioni-per-una-corretta-alimentazione-durante-l_emergenza/

Alcuni consigli per chi si prende cura degli anziani https://www.pensionati.cisl.it/articolo-1298/coronavirus-una-guida-pratica-per-chi-si-prende-cura-degli-anziani/

 La Comunicazione FIRST CISL di Milano Metropoli

Allegato:    omaggio agli anziani