“I dati dell’Osservatorio precariato Inps confermano una tendenza positiva già in corso dall’inizio dello scorso anno che vede aumentare i contratti stabili e ridursi i contratti a termine”. Lo ha dichiarato in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra.
“La percentuale del 75% di trasformazioni da contratti a termine a contratti stabili nei primi tre mesi dell’anno è esattamente la stessa misurabile tra il 2017 e il 2018. In più è aumentato il ritmo di crescita delle assunzioni a tempo indeterminato. Come sempre i fenomeni del mercato del lavoro hanno diverse concause ed in questo caso il combinato disposto degli incentivi all’occupazione stabile, dell’introduzione del contratto a tutele crescenti, l’inserimento delle causali per i contratti a termine porta a questo risultato”
“Il secondo dato che emerge è però che nei primi tre mesi del 2019 le assunzioni totali dei datori di lavoro privati hanno visto un calo del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta di un dato allarmante che è il risultato dell’andamento del nostro Pil. In sintesi, le assunzioni sono più stabili ma sono molto diminuite, quindi non è certo il caso di entusiasmarsi, ma piuttosto di affrontare una volta per tutte la questione della mancata crescita economica. Le forze politiche e di Governo dovrebbero smettere con gli annunci propagandistici e impegnarsi veramente sulle misure necessarie per far ripartire gli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, sbloccando immediatamente i cantieri che potrebbero generare da subito 400 mila posti di lavoro, realizzare forti interventi occupazionali soprattutto su scuola e pubblica amministrazione, puntare su innovazione. Senza un progetto per far ripartire la crescita – ha concluso il Segretario CISL – la situazione occupazionale non potrà certo migliorare e non ci si può accontentare del pur positivo dato del parziale travaso da contratti a termine a contratti stabili”.