Il paese è a crescita zero. Servono più progressività e buste paga più pesanti

“Finalmente emerge la verità e cioè che il Paese è bloccato e a crescita zero. Ci sono voluti tanti mesi perchè emergesse un dato reale sotto gli occhi di tutti, ma il problema sono le cose che si fanno per far ripartire il Paese”. Così si è espressa la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan.

“Bisogna investire in momenti come questi e quindi sbloccare i cantieri, grazie ai quali avremo 400 mila posti di lavoro in più e poi investire in innovazione ricerca e formazione, esattamente il contrario di quello che ha fatto la recente finanziaria”.

“L’85% dell’erario italiano è sulle spalle dei pensionati e dei lavoratori dipendenti. Abbiamo bisogno di progressività e di rendere più pesanti buste paga e pensioni, per equità e giustizia sociale ma anche per favorire i consumi interni ovvero anche le imprese. Ha fatto tanto scalpore la frase in libertà del Segretario della Cgil Landini, il quale faceva riferimento a un ricorso alla patrimoniale, ma credo che se si chiedono contributi di solidarietà ai pensionati che prendono più di 1.200 euro al mese, non sarei sconvolta se si chiedesse lo stesso contributo ai possessori di grandi patrimoni, ma questa è l’ultima spiaggia”. 

“Guardando ad una possibile riforma fiscale, bisogna far pagare le tasse ai tanti che non le pagano – ha concluso la Furlan. Sul fronte dell’evasione fiscale, il governo si comporta in modo contraddittorio: alcuni provvedimenti funzionano, ma ci sono ancora troppi condoni”.

 

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