Intesa Sanpaolo, da Bergamo il via alle assemblee

Le organizzazioni sindacali del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno programmato una tornata assembleare, che coinvolgerà tutti i lavoratori a livello nazionale, per fare il punto della situazione determinatasi dopo la lunga interruzione provocata dall’emergenza pandemica Covid-19.

“L’esito non positivo del lungo confronto sul nuovo modello organizzativo, in cui, a causa dell’indisponibilità aziendale, non si sono realizzate le condizioni per poter giungere un accordo – si legge nel comunicato sindacale – sarà solo uno degli argomenti che ci proponiamo di affrontare, insieme alle innumerevoli questioni e problemi che interessano le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo: dalle carenze di organico, alle pressioni commerciali e al clima aziendale, dal rispetto dell’orario di lavoro e del diritto alla disconnessione, ai contratti misti, dall’incremento del valore del buono pasto, al riconoscimento dei percorsi professionali, per citarne solo alcuni. … In base all’andamento delle assemblee e in assenza di risposte concrete dell’azienda, valuteremo tutte le possibili iniziative, inclusa l’ipotesi di apertura di una fase vertenziale”.

Il primo appuntamento è fissato per lunedì prossimo a Bergamo.

“La scelta di partire da Bergamo rappresenta un fattore importante non solo per la città ma per tutta la Lombardia. Condivisione e partecipazione – sottolinea Andrea Battistini, segretario generale First Cisl Lombardia – esprimono due aspetti fondamentali su come First Cisl intende il ruolo del sindacato all’interno di un mondo del lavoro in costante cambiamento e, il mancato accordo sul nuovo modello organizzativo, è stata un’opportunità partecipativa che l’azienda non ha saputo cogliere. Le mutate esigenze dei lavoratori, drammaticamente accentuate dalla crisi pandemica, devono essere affrontare all’interno di un percorso di contrattazione collettiva e non gestite  esclusivamente con accordi individuali senza una cornice di regole condivise che, facendo leva  sulle necessità personali e familiari, finiscono per limitare diritti e tutele.”

Comunicazione First Cisl Lombardia

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