Le BCC del Friuli Venezia Giulia hanno detto sì!

La First Cisl Fvg ha concluso un’impegnativa tornata di assemblee sindacali volte a spiegare ed approvare l’ipotesi di piattaforma di rinnovo del CCNL delle BCC e che ha coinvolto capillarmente le lavoratrici ed i lavoratori del Credito Cooperativo regionale. Una decina gli incontri calendarizzati, la partecipazione si è attestata in media sul 40% mentre l’approvazione è stata quasi unanime.

A distanza di svariati mesi rispetto ai colleghi delle banche ABI, che hanno ottenuto la firma lo scorso novembre, le organizzazioni sindacali presentano una proposta densa di novità che puntano ad attualizzare la condizione lavorativa e al tempo stesso a recuperare il vero senso del movimento. I circa 1.500 dipendenti del Credito Cooperativo friulano, se in primo luogo mirano a recuperare il potere d’acquisto pesantemente eroso in questi anni di elevata inflazione,
rivendicano anche un riconoscimento per il proprio merito nel presidio del territorio e nel servizio alle comunità. Con la loro presenza infatti, così come testimoniato nei momenti difficili del Covid-19, essi concorrono ad attutire quel preoccupante fenomeno noto come “debancarizzazione”.

Chi lavora nelle BCC vuole che si preservino i valori della cooperazione e che ciò avvenga anche all’interno dei luoghi di lavoro. Vi è perciò forte attesa per un rinnovo celere, trasparente e spoglio di quegli atteggiamenti inutilmente dilatori e tattici che, anche nel recente passato, hanno caratterizzato parte datoriale.
I colleghi chiedono certo un contratto che riconosca gli aumenti salariali ma pretendono anche un cambio di passo nella gestione delle Persone, di quelle “risorse umane” che stanno al centro del movimento cooperativo.
Ecco allora che prendono forma richieste di valorizzazione professionale, con adeguati inquadramenti, per garantire un reale supporto a tutte le potenzialità di chi quotidianamente spende le proprie competenze bancarie e soprattutto relazionali al servizio di una popolazione che invecchia e ha bisogno di potersi rapportare con uomini e donne in carne ed ossa, non solo con app e home banking.

“L’evoluzione del Credito Cooperativo” afferma Denis Antonio Papais, coordinatore First Cisl Fvg per il settore “con la nascita dei gruppi bancari, non deve ridursi ad una mera omologazione al modo di fare banca delle S.p.A.. Serve un’evoluzione culturale nelle relazioni sindacali che consenta di migliorare efficienza e capacità di servizio, ma, al tempo stesso, sappia anche valorizzare il personale, specialmente giovani e donne per le quali il gender pay gap è tutt’altro che un’invenzione. Vogliamo realmente accompagnare le aziende a realizzare concretamente gli obiettivi della famosa Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

Le Nazioni Unite e l’Unione Europea chiedono infatti non solo alle pubbliche amministrazioni ma soprattutto a tutte le imprese attenzione all’ambiente, parità di genere, inclusione, etc.. “Sono i principi ESG (Enviroinmental, Social, Governance ndr.)” continua Papais “che troppo spesso si trovano solo sbandierati nei bilanci sociali delle aziende, ma che chi vi lavora vuole diventino buone e concrete prassi a beneficio di tutti: clienti, lavoratori, soci, BCC.”
Se non ora, quando? È questo il momento per riconoscere onestamente che le strabilianti performances delle BCC sono anche merito di chi ci lavora.