Il giorno della memoria

“Avevo 3 anni, arrivammo ad Auschwitz in un carro bestiame, il fatto di essere stata separata da mia madre è stato molto doloroso. I bambini venivano messi in una baracca e venivano usati da Mengele per i suoi esperimenti. Noi bambini cercavamo di scappare in un nascondiglio in basso per non essere visti da lui.
Mia madre veniva strisciando alla mia baracca per portarmi da mangiare e farmi ricordare il mio nome. Non ricordavo più il suo viso, ma solo le sua mani che mi portavano da mangiare.
Tra i bambini non c’era solidarietà ma solo una lotta per la sopravvivenza.”

“Purtroppo siamo testimoni della rinascita dei nazionalismi, dell’antisemitismo. Di questo disprezzo di un uomo verso gli altri. Ciò non dovrebbe più accadere. Durante tutti i miei incontri a Cracovia, presso il museo Galizia, io rivolgendomi ai giovani dico: guardate, è proprio nelle vostre mani il futuro di questo mondo e dipende da voi come il futuro di questo mondo sarà. Quindi non potete permettere che tutto quel che è successo in questo mondo possa ripetersi”.

E’ con la testimonianza ed il racconto straziante di Lidia Maksymowicz,  sopravvissuta ad Auschwitz, che vogliamo rappresentare il giorno della memoria.

Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo.