Bcc San Francesco di Canicattì, Giovanni Sentimenti, esodi solo su base volontaria

In data 26 ottobre, alla BCC San Francesco di Canicattì si è tenuto il secondo incontro relativo alla procedura contrattuale Art. 22, parte terza, in merito “all’attuazione del processo che prevede lo studio di un piano di ristrutturazione che contempla, fra l’altro, una riduzione dei costi di funzionamento, compresi quelli afferenti al personale, dovuti anche ad eccedenze numeriche dello stesso”.

La BCC, appartenente al Gruppo Iccrea, opera attualmente con 13 filiali e circa 86 dipendenti nelle province di Agrigento e Catania.

Per meglio significare la particolare situazione dell’Azienda, all’incontro ha presenziato anche il dott. Fabio Colombera, direttore dell’Area Governo e Sviluppo di Gruppo, che, nel suo intervento, ha rimarcato la necessità di rilanciare la BCC San Francesco attraverso un miglioramento dei conti patrimoniali ed economici. Situazione che trova riscontro nel “comparto crediti”, evidenziato dal progressivo miglioramento dell’indice Texas Ratio, che, però, contrasta con l’ulteriore peggioramento dell’indice Costi e Ricavi (cost-income) prossimo al 90%.

“Il contenimento dei costi è un problema da risolvere per dare garanzia di tenuta, sia economica che occupazionale, ma, l’andamento negativo del cost-income – ha sottolineato Giovanni Sentimenti, responsabile nazionale CooperFirst, nel suo intervento di replica – non è dovuto a un aumento delle spese bensì a una contrazione dei ricavi. Fattore strategico determinatosi nonostante il considerevole impegno, che tutti i colleghi hanno saputo profondere anche in questo momento di grande crisi. Come First Cisl, riteniamo prioritario che in BCC San Francesco ci siano le condizioni per proseguire in completa autonomia, a vantaggio dei dipendenti che rimarrebbero negli ambiti attuali e che il percorso per il riequilibrio dei costi avvenga senza tagli delle retribuzioni dei lavoratori. Sostenibilità e autonomia sono, quindi, gli obiettivi che First Cisl si è prefissata ovvero un accordo che, oltre alle poste economiche, definisca l’accesso al Fondo di Solidarietà su base volontaria. L’ipotesi di esaminare soluzioni alternative – conclude Sentimenti – è subordinata al fatto che il risultato prefissato non sia raggiungibile esclusivamente attraverso la gestione di esodi volontari.”

Il confronto proseguirà il prossimo 9 novembre.

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo

Allegato:   documento CooperFirst