Cassa Centrale Banca, lavori in corso, prosegue il riordino

Ha preso il via nei giorni scorsi la trattativa per la creazione di un nuovo strumento operativo che porterà alla costituzione di un unico polo nazionale di tutte le società informatiche di Cassa Centrale Banca. Il progetto coinvolgerà anche la provincia di Brescia dove ha sede la società che progetta applicativi informatici per le banche del Gruppo e che dà lavoro a 25 dipendenti. “L’apertura di questo tavolo di confronto – commenta Andrea Di Noia, segretario generale First Cisl Brescia e componente della delegazione sindacale impegnata nella trattativa – consente una riflessione più ampia su questa realtà aziendale che nel Bresciano occupa oltre 1.300 lavoratori“; è quanto si legge sul sito del la Cisl di Brescia.

NEL GRUPPO QUATTRO BCC BRESCIANE

Cassa Centrale Banca – che ha sede centrale a Trento – è infatti una delle due capogruppo nazionali del credito cooperativo – consolidatasi come Gruppo all’inizio del 2019 in ottemperanza alle direttive contenute nella Riforma di settore. “Nel nostro territorio  – spiega Di Noia – sono quattro le BCC bresciane che hanno aderito al Gruppo: Credito Cooperativo di Brescia, BTL, Cassa Padana e CRA di Borgo San Giacomo. Una rete che ad oggi rappresenta oltre il 70% dei volumi intermediati dal sistema cooperativo nel Bresciano“.

FUSIONE E RIORGANIZZAZIONE (SOPRATTUTTO IN TRENTINO)

“Già dal mese di aprile – continua il leader dei bancari della Cisl – sono stati avviati tavoli negoziali per gestire le ricadute occupazionali su numerosi processi di fusione e di riorganizzazione dimensionale di numerose BCC aderenti al Gruppo,  quasi esclusivamente su banche operanti nella provincia di Trento. Le BCC bresciane aderenti a CCB, vantano già livelli dimensionali adeguati, mentre la qualità del credito continua, in alcune aziende, a causare debolezze e scarsa redditività” .

DI NOIA: DA PARTE NOSTRA ATTENZIONE COSTANTE

“First Cisl – conclude Di noia – seguirà con particolare attenzione tutta la negoziazione, sia per scongiurare tensioni occupazionali, sia per garantire il mantenimento di elementi contrattuali tipici del credito cooperativo lombardo”.