Primo resoconto delle trattative sul piano industriale

Agli iscritti First Cisl

Come già annunciato nella precedente comunicazione, si sono svolte a Cagliari le prime tre giornate d’incontri tra le delegazioni sindacali del gruppo Bper, assistite dalle rispettive segreterie nazionali, è la delegazione aziendale della capogruppo Bper, integrata da quella del Banco di Sardegna.

Finalmente sono state presentate le “loro” linee guida sui temi della manovra sul personale riferita al piano industriale 2019-2021 in tema di esodi, mobilità territoriale, assunzioni.

Purtroppo quelle che erano solo indiscrezioni si sono rivelate certezze, almeno come “ipotesi di lavoro” messe in campo dall’azienda, che saranno oggetto di trattativa nei prossimi incontri

previsti a Modena il 1, 2, 3, 8, 9,10 ottobre p.v..

Andiamo con ordine:

Esodi, la platea dei colleghi che potrebbero accedere alle varie forme pensionistiche secondo l’attuale normativa, basandosi sugli ecocert della precedente manovrasono oltre 1600 nel gruppodi cui oltre 660 in Sardegna. A questo proposito abbiamo richiesto che ci venissero date in dettaglio le varie tipologie di forme pensionistiche tra quelle previste, cioè quante colleghe potrebbero usufruiredell’opzione donna, quanti colleghi e colleghe potrebbero accedere alla pensione quota 100, anzianità contributiva e vecchiaia. Il tutto suddiviso anche per azienda e territori di provenienza.

Persiste un forte ritardo nell’invio ai colleghi dei nuovi ecocert, attualmente delle  3944 richieste inviate tramite il patronato Enasco e altri patronati, ne sono state evase 1646.

1000 sono in lavorazione e, secondo la dichiarazione aziendale, dovrebbero essere evase in questi giorni, ne macherebbero circa 1500.

Sono stati presentate le varie tipologie d’incentivazione all’esodo, su cui le organizzazioni sindacali devono ancora fare le opportune valutazioni e che saranno anch’esse oggetto di confronto nei prossimi giorni.

Anche su questo tema le OO.SS. hanno richiesto ulteriori dettagli, in particolare la suddivisione dei possibili esodabili per azienda e territori, quante in Rete, Direzioni Generali, Aree e Direzioni Territoriali, Mobilita’ territoriale e assunzioni, tema molto delicato su cui noi, come First Sardegna e come Sas di complesso ci siamo già ampiamente espressi nei giorni scorsi, a maggior ragione lo facciamooggi alla luce delle “ipotesi di lavoro“, usiamo le parole tanto care alla delegazione aziendale cosi non scontentiamo nessuno, che ci sono state presentate.

Come sapete Unipo Banca è stata acquisita dalla Bper Banca nel mese di luglio e il 24 novembre p.v. ci sarà la fusione nella capogruppo.

Tutte le fusioni avvenute in Italia hanno portato ad esuberi di personale, sopratutto la dove persistevamo i centri servizi e le Direzioni Generali delle due banche, oltre ovviamente alla sovrapposizone disportelli nella rete.

Nella maggior parte dei casi, considerando il bellissimo strumento del fondo straordinario all’occupazione che la nostra categoria è riuscita a conquistare, tutte queste operazioni sono state gestite conesodi incentivati, e, bisogna riconoscerlo, nessuno è stato licenziato, i colleghi dopo anni di permanenza nel fondo sono andati in pensione.

Qui la situazione e molto diversa perchè Unipol aveva gia fatto in precedenza parecchi esodi incentivati e non hanno quasi nessun margine di manovra in questo senso.

Per sopperire agli esuberi di questa fusione, soprattutto nell’area geografica che va da Bologna a Modena, l'”ipotesi di lavoro” proposta dalla capogruppo alle OO.SS. e di spostare lavorazioni

infragruppo, che si svolgono nelle varie regioni dove il gruppo è presente ( Sardegna, Abruzzo, Calabria in particolare), in Emilia così da limitare gli esuberi di personale in quei territori.

Tutto ciò impoverendo i territori che, non dimetichiamolo, hanno già carenze di personale sopratutto nella rete, figuriamoci se si dovesse attuare questo famigerato e scellerato progetto.

Dove anche la perdita di un solo posto di lavoro rappresenta una sconfitta per l’intera regione, visto la limitatissima possibilità di crearne dei nuovi.

Ci domandiamo come tutto ciò possa anche essere “solo ipotizzato” da una delegazione aziendale che, evidentemente, ha anche come suo  obiettivo quello di presentarsi forte nei confronti del

nuovo  socio di riferimento, non si sa mai che arrivino i nuovi proprio da Bologna e magari ci si ritrova ad essere impegati in altre mansioni.

La Sardegna rischia di essere privata di oltre 600 posti di lavoro, ipotesi verosimile vista  la platea degli esodabili e delle lavorazioni che, “ipoteticamente” si vorrebbero trasferire in Emilia.

Assunzioni, una parola che nelle “ipotesi” di lavoro presentate, non compare al di qua del Tirreno, probabilmente il sig. Assunzioni non ha trovato posto in aereo e neache in nave, sicuramente sta

tentando la traversata a nuoto, chissa che prima poi arrivi ma nutriamo forti dubbi in proposito.

Però, per onor di cronaca su questo argomento qualche dettaglio cì è stato fornito. Il piano industriale prevede 416 assunzioni che, rispetto ai 1716 esuberi dichiarati, rappresenta meno del 25% di ricambio della

forza lavoro. Dal 1 gennaio 2019 sono state fatte 141 assunzioni di cui 24 in Sardegna, 22 al Banco di Sardegna e 2 in Numera, più 1 assunzione nel Banco di Sardegna in penisola, il 18% del totale.

Provate ad indovinare le altre dove sono state fatte.

Come è possibile presentare alle OO.SS. una simile “ipotesi di lavoro”, certo la strategia aziendale è chiara, il cerino lo lascio alle OO.SS., cosi si fanno la guerra fra territori ed il buon Robin Hood sta lì nella

foresta di Sherwood in attesa di scagliare le proprie freccie.

Probabilmente tutto ciò è anche frutto di precise direttive che arrivano dagli alti vertici aziendali, vorremmo sapere però cosa ne pensa il secondo socio di maggioranza della Bper, la Fondazione di Sardegna che,

non dimentichiamolo, ha ceduto il 49% delle azioni del Banco di Sardegna per avere oggi il 10%, che in futuro potrebbe salire al 15, delle azioni Bper.  Possibile che abbia avallato tutto 

questo? Possibile che i soldi dei sardi siano stati impiegati per comprare una quota di azioni Bper per poi ridurre il lavoro in Sardegna?

Noi, come organizzazione aziendale, ci faremo promotori, unitamente alla segreteria regionale della First, d’iniziative nei prossimi giorni coinvolgendo anche le altre organizzazioni sindacali di categoria,Fabi, Fisac Cgil, Uilca ed Unisin. Certo l’unità sindacale in questo momento è fondamentale per portare avanti le nostre battaglie,  la First è pronta al confronto nei tavolo negoziali per cercare di portare a casa accordi che soddisfino tutti, i colleghi che giustamente, dopo anni di lavoro, vedono il traguardo della pensione vicino, e quelli che rimaranno a cui dobbiamo garantire un futuro sereno e che possano lavorare nelle migliori condizioni possibili.

I prossimi giorni saranno decisivi, entreremo nel merito delle questioni aperte, se non ci dovessero essere soluzioni soddisfacenti per tutti, prenderemo le opportune decisioni, non firmeremo accordi penalizzanti per la nostra azienda, che, ricordiamo, ha anche attualmente 9 filiali nella penisola, e per la nostra regione.

In coda alla giornata del 26 settembre il Direttore Risorse di gruppo, capo delegazione da parte aziendale nelle trattative, ha fatto una dichiarazione abbastanza logica nella dialettica sindacale, che il tavolo abilitato su cui Lui si confronta è quello delle delegazioni sindacali di gruppo, che legge le dichiarazioni rilasciate sui giornali dalle segreterie regionali di categoria unitamente  ai volantini delle varie Rsa aziendali ma che non sono quelli i suoi interlocutori al tavolo. Ci preme a questo punto ricordare che nelle delegazioni trattanti abiitate ci sono colleghi che hanno anche ruoli nelle segreterie regionali, altri sono ai vertici delle Rsa aziendali le quali, unitamente alle segreterie territoriali di categoria, possono attivare le procedure previste dalle legge 146/90 sul diritto di sciopero, procedure che, se non cambiano radicalmente le “ipotesi di lavoro” prospettate, provvederemo ad attivare con la massima tempestività.

Sassari, 27 settembre 2019

La Segreteria di coordinamento First Cisl Banco di Sardegna