Vi inoltriamo un uno riferito alla presentazione della trimestrale da parte dell’ Amministratore Delegato. Eccolo qui di seguito https://www.firstcisl.it/bancodisardegna/wp-content/uploads/sites/55/2019/02/Comunicato-incontro-AD-Vandelli-09-11-2018.pdf
Come organizzazione vogliamo esprimere alcune considerazioni in tal senso.
Certo, se i dimesionamenti sono basati sui famosi algoritmi che, nel corso di diversi incontri, dirigenti del gruppo espongono come modelli perfetti ed immodificabili, allora siamo veramente al limite del “io non posso sbagliare, siete Voi che non avete capito come funzionano”, ammesso che qualcuno lo abbia mai spiegato. Alle nostre perplessità i massimi vertici aziendali rispondono con la solita frase “così fan tutti e così facciamo anche noi, però tranquilli, in misura minore rispetto agli altri gruppi bancari, così va il mondo e non saremo certo noi a cambiarlo.”
Si è parlato di razionalizzazioni interne al gruppo, per esempio Bperservices, consorzio nato per avere risparmi sulle lavorazioni infra gruppo, sappiamo che queste sono venute meno e quindi, ci hanno spiegato, si stanno facendo valutazioni se conviene tenerlo oppure reinternalizzare le lavorazioni all’interno della banca, non è chiaro ancora in quale azienda. Strano che quando c’era la possibilità di reinternalizzare la gestione dei Pos di Saluzzo su Numera questo discorso non si è fatto, forse il termine razionalizzare indica una strada a senso unico, una Via che parte da Roma verso il Nord ma della quale al momento ci sfugge il nome. O forse coesistono ancora disparità nelle diverse realtà del Gruppo.
Sull’età media molto alta del personale c’è la consapevolezza, visto che sull’età anagrafica non c’è possibilità di applicare algoritmi, che sia un fattore che non giova, anzi, forse in qualche caso anche penalizzante visti le continue pressioni a cui i nostri “anziani” colleghi sono sottoposti, siano commerciali o altro. Noi chiediamo un serio ricambio generazionale che riguardi tutti i territori in cui il Gruppo opera, con particolare riguardo al Sud Italia e alle Isole.Vogliamo una equa distribuzione delle eventuali uscite, tutte volontarie, e delle assunzioni, una politica sul personale diversa da quella effettuata in passato. Laddove dovessero esserci delle penalizzazioni per il personale aderente agli esodi il Gruppo, visti i lusinghieri risultati, deve farsene carico. Così come in alcune realtà dove ci sono colleghi che fanno lo stesso lavoro, che appartengono a diverse aziende del gruppo ma che, per alcune provvidenze, non hanno parità di trattamento.
Il Banco di Sardegna ha già dato molto in termini di uscite di personale nel corso del precedente piano, circa 300 persone a fronte di appena 11 assunzioni. Pretendiamo allora con forza un massiccio investimento sui giovani, laureati e diplomati che siano, siamo un’Isola dove le opportunità di lavoro sono sempre meno, la prima azienda privata della nostra terra non può rimanere insensibile a queste tematiche, considerato anche che le attuali leggi permettono assunzioni con notevoli vantaggi fiscali che derivano da normative nazionali e regionali. Abbiamo adottato in passato anche forme di assunzioni che hanno permesso uscite di personale, previa ovviamente selezione, con l’assunzione di figli di dipendenti, ottenendo ottimi risultati qualitativi. Chiediamo che questo Gruppo e questo Banco con la rappresentazione dell’ ultima trimestrale sia ancora almeno una speranza in termini di lavoro per i ragazzi di questa Regione una occasione in più, solo una, per non emigrare.
Siamo stati bravi, bisogna dimostrarlo con fatti concreti e con le azioni quotidiane.
La Segreteria di Coordinamento First Cisl Banco di Sardegna