Si vis pacem, para bellum

L’uscita del piano industriale Bper suscita riflessioni e quesiti anche in merito alle ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori Carige.

Sicuramente va rimarcata l’impressione positiva circa la prefigurata internalizzazione nel Gruppo delle lavoratrici e dei lavoratori ceduti qualche anno or sono nel ramo d’azienda dell’Ict, con riferimento alla quale attendiamo peraltro di conoscere maggiori dettagli in merito a risvolti, tempistiche e modalità.

Restano in ogni caso in piedi moltissime tematiche da chiarire ed affrontare nel prossimo futuro. Anzitutto la cessione di ramo d’azienda a Banco di Desio e della Brianza di 48 filiali, di cui 40 dell’attuale rete Carige.

Pur prendendo atto che tale operazione è stata definita come finalizzata a prevenire l’insorgere di aspetti legati all’antitrust, rimane a nostro modo di vedere assolutamente necessario che vengano chiariti in fretta i criteri adottati e i contorni dell’operazione stessa. E comunque, ogni giorno che trascorre, appare a nostro avviso sempre più sconcertante il fatto che tantissime colleghe e colleghi di Carige non abbiano certezza su quale sarà il proprio futuro datore di lavoro.

Vi è poi la questione delle chiusure di sportelli dichiarate nel piano, il tema delle 3.300 uscite di persone previste a livello di Gruppo. Per non parlare degli sviluppi futuri riguardanti le attuali sedi centrali, nonché della paventata cessione della piattaforma di recupero sofferenze e Utp e di tanti altri temi ancora.

Senza dimenticare nemmeno il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori delle Strutture del credito su pegno, nonché la spinosa e purtroppo sempre attuale questione delle cosiddette “pressioni commerciali”.

In ogni caso, First Cisl, al netto di parole e proclami, si concentrerà come sempre sui fatti e giudicherà quelli. Solo ed esclusivamente quelli. È quanto abbiamo di recente ricordato con fermezza anche al neo direttore generale di Banca Carige, dott. Bigarelli, ed agli esponenti delle strutture del personale, aziendali e del Gruppo Bper.

Come detto, restano molti i nodi da sciogliere e gli aspetti da chiarire ed affrontare, con l’obiettivo naturalmente di evitare impatti negativi su lavoratrici e lavoratori di Carige, anche in termini di mobilità territoriale e professionale. Aspetti che dovranno essere necessariamente affrontati passo dopo passo con determinazione e pragmatismo, insieme a lavoratrici e lavoratori.

Proprio da un punto di vista pratico, non riteniamo difficile pronosticare che i mesi a venire si riveleranno particolarmente impegnativi per le colleghe ed i colleghi di Carige, anche in vista dei passaggi volti all’integrazione. Non aiutano di certo, in questa delicata fase, le note criticità inerenti organici e carichi di lavoro, sia in sede sia in rete, solo in minima parte lenite dal recente inserimento di persone con contratto di somministrazione, alle quali rivolgiamo il nostro caloroso benvenuto.

Per quanto ci riguarda, in questo contesto, tutto ciò deve necessariamente tradursi da parte aziendale nel livello massimo di attenzione concreta, oltre che di rispetto, nei confronti di chi lavora in Carige, così come in Bml e Bcp, nei confronti insomma di coloro che, nonostante le vicissitudini degli ultimi anni, hanno sempre messo a disposizione dell’azienda tempo, passione, elevata professionalità e fatica quotidiana.

Quelle stesse lavoratrici e quegli stessi lavoratori che – sia chiaro – dovranno necessariamente giocare un ruolo di primo piano in tutte le iniziative che potranno essere concepite e in tutti i passaggi futuri che li riguarderanno. Vogliamo che venga loro riconosciuta assoluta dignità e centralità, e First Cisl farà qualsiasi cosa in proprio potere perché la ottengano, senza che nessuno venga lasciato indietro.

Genova, 23 giugno 2022

Segreteria First Cisl Banca Carige


 

Il comunicato della Segreteria First Cisl Banca Carige