Desertificazione bancaria in Emilia Romagna. First Cisl: “Fenomeno multidimensionale con rilevanti implicazioni economiche e sociali”

La progressiva riduzione degli sportelli bancari sul territorio nazionale costituisce un fenomeno di rilevante portata socioeconomica che, negli ultimi anni, ha assunto caratteri sistemici. Secondo lultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, basato su dati Banca d’Italia e Istat aggiornati al 30 settembre 2025, in Italia, nei primi nove mesi del 2025 sono stati chiusi 268 sportelli e più di 3mila comuni risultano privi di filiali. Questi dati possono essere interpretati anche da un’altra prospettiva, che rende evidente la preoccupazione sindacale: oltre 11,2 milioni di cittadini risiedono oggi in territori completamente desertificati o presidiati da una sola filiale.

In questo contesto l’Emilia Romagna, pur risultando mediamente più resiliente rispetto ad altre, manifesta segnali di criticità crescenti, riconducibili in via principale ai processi di concentrazione del settore e alle connesse strategie di razionalizzazione dei costi degli intermediari.

Il territorio emiliano-romagnolo presenta un tessuto bancario ancora relativamente articolato, ma attraversato da dinamiche che evidenziano un progressivo arretramento del servizio. In Emilia Romagna l’8,2% dei comuni – pari a 27 realtà – è completamente privo di sportelli, mentre il 21,2% dispone di una sola filiale; nei territori totalmente desertificati risiedono 34.571 abitanti e la superficie non servita da sportelli ammonta a 1.157 km².

Nel periodo 30 settembre 2024 – 30 settembre 2025, la desertificazione bancaria in Emilia Romagna registra un’accelerazione: i comuni con un solo sportello passano da 67 a 70 e cresce la popolazione coinvolta, in particolare nei comuni “a rischio”, dove gli abitanti aumentano di oltre 15 mila unità. Aumentano anche le imprese con sede in territori privi di filiali (+67) e la superficie non servita da sportelli (+156 km²).

Indicatore 30 settembre 2024 30 settembre 2025 Variazione assoluta Variazione percentuale
Comuni senza sportello 26 27 +1 +3.8%
Comuni con un solo sportello 67 70 +3 +4.5%
Popolazione in comuni senza sportello 34.443 residenti 34.571 residenti +128 +0.4%
Popolazione in comuni con un solo sportello 198.917 residenti 214.248 residenti +15.331 +7.7%
Imprese attive in comuni senza sportello 2.309 imprese 2.376 imprese +67 +2.9%
Comuni montani senza sportelli 58,3% 61,5% +3.2%
Superficie dei comuni senza sportello 1.001 km² 1.157 km² +156 km² +15.6%

Estrazione dei dati dal 30 settembre 2024 al 30 settembre 2025 in Emilia Romagna

Il contesto regionale è ulteriormente esposto agli effetti delle concentrazioni bancarie: un’eventuale integrazione tra Crédit Agricole Italia e Banco Bpm porterebbe in Emilia Romagna 372 sportelli sotto un unico gruppo (17,9% del totale), con un’elevata sovrapposizione di rete e probabili nuove chiusure. Le province più vulnerabili sarebbero Parma e Piacenza.

A riguardo, Riccardo Colombani, Segretario generale nazionale First Cisl, ha sottolineato come sia necessario considerare anche gli effetti indotti sulla struttura istituzionale dei territori: “Va valutato l’impatto del ridimensionamento e di una possibile futura chiusura della sede legale di Crédit Agricole Italia a Parma: gli studi portati avanti dalla Fondazione Fiba dimostrano che vi è un nesso causale tra il depauperamento delle economie dei territori e processi di desertificazione bancaria che, accanto alla rete commerciale, investono le sedi legali delle banche”. Questa operazione porterebbe alla costituzione della terza rete per numero di filiali, con sovrapposizioni rilevantissime in alcuni territori che fornirebbero il pretesto per nuovi pesanti tagli all’occupazione oltre a quelli già annunciati:  “Gli effetti sui territori – prosegue Colombani – iniziano già a manifestarsi con evidenza. Dopo l’acquisizione di Popolare di Sondrio, il Gruppo Bper ha annunciato la chiusura di 90 sportelli”.

Nonostante le criticità, alcune province si collocano tra le meno desertificate d’Italia secondo l’Indicatore di desertificazione provinciale (Ipd) al 30 settembre 2025: Ferrara, Ravenna e Reggio Emilia figurano in posizione assoluta 1, testimoniando una tenuta strutturale del presidio, tuttavia Modena, Parma e Bologna mostrano vulnerabilità crescenti, soprattutto nei centri minori, mentre Forlì-Cesena, Piacenza e Rimini evidenziano un rischio progressivo. L’esperienza emiliano romagnola documenta, in generale, che anche i sistemi regionali più solidi non sono immuni; l’ultimo anno mostra infatti un allargamento della platea a rischio e un incremento della superficie non servita, segnali che suggeriscono l’urgenza di strumenti di mitigazione.

Stefano Manzi, Segretario generale First Cisl Emilia Romagna evidenzia che “la desertificazione bancaria sta assumendo i caratteri di fenomeno multidimensionale con rilevanti implicazioni economiche e sociali anche nella nostra regione. La riduzione dell’accesso fisico ai servizi finanziari indebolisce la coesione territoriale: le fasce più fragili della popolazione – anziani, soggetti con scarsa alfabetizzazione digitale e piccoli risparmiatori – non riescono a sostituire lo sportello con i servizi online, poiché la filiale continua a rappresentare un punto materiale di accesso alla finanza. L’impatto risulta particolarmente severo nei piccoli comuni, nelle aree rurali, montane e periferiche, dove l’assenza di sportelli costringe molti cittadini a dipendere da terzi per operazioni essenziali e mette in difficoltà commercianti e artigiani privi di alternative rapide per versamenti, incassi e gestione dei pagamenti”.

Manzi richiama anche la questione della dimensione occupazionale: “La riorganizzazione delle reti territoriali comporta frequentemente trasferimenti forzati, aumenti strutturali dei carichi di lavoro sulle filiali rimaste operative e intensificazione delle pressioni commerciali, con conseguenti rischi di stress lavoro-correlato. La riduzione del numero di sportelli determina infatti una redistribuzione su un numero minore di presidi, amplificando le criticità per il personale di sportello e incidendo sul benessere organizzativo e sulla qualità del servizio erogato”.

Il fenomeno della progressiva riduzione delle filiali bancarie nei territori periferici dell’Emilia Romagna sta ricevendo crescente attenzione da parte della stampa locale e nazionale. Ansa evidenzia come in Romagna, soprattutto nelle aree interne, il ritiro degli istituti di credito stia privando intere comunità di servizi essenziali, con un impatto diretto su persone anziane, piccoli commerci e attività produttive locali. RavennaWebTV e RiminiToday confermano il trend, indicando Rimini come una delle province più esposte, mentre Chiamamicittà.it parla esplicitamente di “maglia nera”, sottolineando l’aumento dei comuni completamente privi di sportelli.

Non solo Romagna: anche le province emiliane mostrano segnali di vulnerabilità. ParmaDaily descrive Parma come territorio fragile dal punto di vista dell’accesso al credito, mentre PiacenzaSera e IlPiacenza collegano il rischio di chiusure alla possibile fusione tra Crédit Agricole e Banco Bpm, richiamando l’attenzione sulle conseguenze occupazionali e sulla riduzione dei presidi territoriali.

Nel complesso, la stampa regionale restituisce un quadro chiaro: la desertificazione bancaria non riguarda più soltanto le aree marginali, ma riflette una strategia di concentrazione del settore che rischia di lasciare indietro territori fragili, aggravando divari sociali e digitali. Il tema assume un rilievo crescente nella discussione pubblica, non solo per la scomparsa delle filiali fisiche, ma per le ricadute su coesione sociale, accesso ai servizi finanziari e continuità economica delle comunità locali.

 


Il comunicato di First Cisl Emilia Romagna

Qui il 14° report dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl aggiornato al 30 settembre 2025

Qui tutti i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba

Qui i dati sulla desertificazione bancaria in Emilia Romagna

Vai al sito di First Cisl Emilia Romagna

 

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–  I dati sulla desertificazione bancaria a Bologna e Ferrara aggiornati al 30 settembre 2025

–  I dati sulla desertificazione bancaria in Romagna aggiornati al 30 settembre 2025

–  I dati sulla desertificazione bancaria a Modena e Reggio Emilia aggiornati al 30 settembre 2025

–  I dati sulla desertificazione bancaria a Parma e Piacenza aggiornati al 30 settembre 2025