“Ezio Tarantelli era consapevole dei rischi che correva, ciò nonostante disse a Franco Modigliani, premio Nobel per l’economia e suo maestro, che intendeva andare avanti: costi quello che costi. Ecco perché è giusto considerarlo un eroe. Tarantelli ci ha insegnato a guardare la realtà con spirito critico, senza seguire il mainstream, ed a cercare strade nuove per risolvere i problemi. Non si è mai fatto influenzare dalle mode ideologiche e non si è mai messo al servizio di alcuna lobby, ma ha sempre cercato di combattere, attraverso il suo lavoro di studioso, le disuguaglianze. Anche la nostra epoca, forse ancor più che in passato, è caratterizzata da enormi disuguaglianze: pensiamo solo al potere accumulato dagli oligarchi del web. Il nostro compito è ripartire dalla lezione di Tarantelli per cercare soluzioni che siano nell’interesse di tutti e non di pochi”. Il Segretario generale nazionale First Cisl, Riccardo Colombani, ha aperto il suo intervento all’Esecutivo nazionale che si è tenuto oggi ricordando la figura del grande economista ucciso quarant’anni fa dalle Brigate Rosse.
Colombani si è soffermato anche sui temi caldi del sistema bancario, a cominciare dal risiko e dai riflessi che le eventuali aggregazioni avranno sulle lavoratrici ed i lavoratori delle banche. Al riguardo sarà centrale, ha sottolineato, il tema delle armonizzazioni: “Quale che sia la nostra opinione sulle diverse operazioni di cui si parla, alcune di esse andranno in porto. Deve essere chiaro dal principio, però, che il problema delle armonizzazioni non può essere trattato come in passato. Non siamo disponibili a farci attirare nelle sabbie mobili che hanno contraddistinto le relazioni sindacali del comparto Abi per tanti, troppi anni. E purtroppo c’è ancora molto da fare a quel riguardo per operazioni di fusione avvenute anni fa. L’accordo sul rinnovo del contratto nazionale Abi ha consentito di raggiungere sul piano retributivo un risultato di portata storica. Ma è fondamentale, sia nei gruppi soggetti ad operazioni straordinarie sia in quelli che non lo sono, continuare a rivendicare aumenti in linea con i risultati raggiunti, anche perché i costi operativi in rapporto ai proventi operativi non sono mai stati così bassi, a riprova che sul piano dell’efficienza il sistema bancario italiano è al vertice in Europa”.
La nuova stagione di concentrazione del settore avrà delle conseguenze per lavoratrici e lavoratori. “Fino ad oggi tutte le operazioni straordinarie hanno determinato una riduzione dell’occupazione – ha ricordato Colombani. Proprio un anno fa abbiamo assunto una posizione chiara nell’Esecutivo nazionale, che ha influenzato tutte le trattative che si sono svolte a livello dei gruppi nel corso dell’anno. Quella presa di posizione è stata mantenuta con grande fermezza e ci ha portato ad ottenere risultati assolutamente coerenti sul fronte occupazionale, con accordi che hanno permesso di innalzare notevolmente il rapporto tra ingressi ed uscite rispetto al passato. È da qui che dovremo ripartire quando si saranno delineati i nuovi assetti del sistema, chiarendo fin da subito che le operazioni di concentrazione non sono una motivazione giusta per ridurre i livelli occupazionali”.