Colombani, caso Bnl mostra i danni di un’idea di banca orientata solo a interesse azionisti. Sciopero legittimo

La forte contrapposizione in Banca Nazionale del Lavoro sfocia nella seconda giornata di sciopero proclamata per il 24 gennaio. L’istituto francese ha tentato di bloccare la protesta ma non ha ricevuto l’ok dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

Al centro dello scontro, il piano di riorganizzazione varato da Bnl che prevede esternalizzazioni tramite cessioni di ramo d’azienda, tagli di 836 lavoratori ai quali non viene data alcuna efficace tutela occupazionale, la chiusura di 135 filiali su 705 di cui 44 durante quest’anno.

Il 19 gennaio, appresa la notizia del rigetto del ricorso di Bnl, avverso alla giornata di sciopero, da parte della Commissione di garanzia, le organizzazioni sindacali hanno diramato due comunicati unitari ribadendo la bontà dei motivi del dissenso nonché la pretestuosità dell’azione di contrasto adottata dalla banca.

Il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani è intervenuto su AdnKronos per evidenziare «come il caso Bnl mostra i danni che può fare un’idea di banca che mira solo all’interesse degli azionisti. L’istituto vuole mettere alla porta più di 800 lavoratori, questo perché ha deciso di convertirsi da banca tradizionale a boutique finanziaria». Come in altre occasioni il leader dei bancari della Cisl è tornato a ribadire su Banca Nazionale del Lavoro che c’è piuttosto bisogno di «un istituto che continui a fare credito a famiglie e ad imprese, che eroghi servizi a tutti e non solo a pochi grandi clienti».