Bper, le possibili ricadute del piano industriale in Sardegna

“Dalla presentazione del Piano Industriale del Gruppo Bper – proprietario del Banco di Sardegna – emerge che siamo di fronte all’ennesimo piano ‘lacrime e sangue’ con una contrazione fortissima del numero dei dipendenti, chiusura di molte sedi bancarie, spostamento di lavorazioni”; così esordisce un comunicato del segretario regionale di First Cisl Sardegna, Sergio Mura.

Il comunicato sottolinea che “la ristrutturazione prevista dal Piano Industriale di Gruppo porterebbe ad una riduzione complessiva del numero dei lavoratori del Banco di Sardegna pari a 600 unità. A causa di ciò, si verificherebbe uno scompenso tra lavoratori e lavoro, risolvibile secondo il Gruppo Bper con un inaccettabile e ulteriore danno per il presente e per il futuro della collettività sarda e specialmente dei giovani in cerca di un lavoro per costruire il loro futuro: il trasferimento di lavorazioni su altri territori e un taglio per la Sardegna di ulteriori posti di lavoro”.

Per Mura “la logica aziendale è inaccettabile. Infatti, il Banco di Sardegna (e le altre aziende sarde) primeggiano all’interno del Gruppo Bper per i risultati conseguiti negli ultimi anni; sono luoghi in cui il Gruppo Bper ottiene utili che tornano comodi a compensare risultati meno brillanti accumulati altrove”.

“A noi – prosegue il segretario regionale di First Cisl Sardegna – in questa situazione interessa valorizzare la realtà bancaria sarda. A noi preme coinvolgere tutti i portatori di interessi: la politica regionale, gli enti locali, la Fondazione Sardegna, le associazioni di categoria del mondo del lavoro e tutta la popolazione sarda. Se la Fondazione Sardegna ha accettato le opportunità di sfidare la nuova realtà del Gruppo Bper, vogliamo credere che lo abbia fatto per contare di più e difendere meglio la società e gli interessi dei sardi nel Gruppo. E il suo silenzio di questo periodo è purtroppo assai eloquente”.

“Non è spostando il lavoro dalla Sardegna in altre regioni – prosegue il comunicato – che si risolvono gli squilibri generati dall’uscita di centinaia di lavoratori. E sappiamo benissimo che senza i dipendenti il Banco di Sardegna non può continuare ad essere quella splendida realtà bancaria che bene ha descritto il noto periodico Forbes in un recente approfondimento”. Semmai, precisa Mura, “noi vogliamo partire dalla condizione di salute del Banco di Sardegna (e delle altre aziende sarde)” per investire in “tante assunzioni stabili nel territorio, e queste devono riguardare i giovani” poiché “da loro l’azienda potrà trarre moltissimi evidenti benefici e altrettanti ne potrà cogliere il tessuto sociale sardo. Noi chiediamo al Gruppo BPER – fin dallo scorso 13 marzo – nuove assunzioni sul territorio, tante nuove assunzioni!”.

“Riteniamo – continua il sindacalista di First Cisl – che piuttosto che togliere lavorazioni alla Sardegna, occorre invece individuare e implementare nuove lavorazioni per il Banco di Sardegna e per le altre aziende sarde. Pensiamo all’apertura di un nuovo polo di Direzione Generale relativo ai crediti, o ad un dipartimento di Direzione Generale che si occupi di innovazione tecnologica e sfida digitale, ossia della banca del futuro. Lo diciamo consapevoli, ad esempio, delle fortissime potenzialità di Numera e della Banca di Sassari. Queste ci sembrano sfide intorno a cui ragionare e che ben si coniugano con quanto chiediamo nella piattaforma del ccnl Abi, relativamente alle assunzioni al Sud con particolare attenzione alle aree disagiate”.

Chiedendo un confronto con il gruppo, il segretario regionale di First Cisl Sardegna, Sergio Mura, conclude: “ci rendiamo disponibili a partecipare con il nostro contributo di idee e di volontà di tutela del lavoro in Sardegna. Fin da domani le proteste nella nostra regione entreranno nel vivo e sono stati organizzati banchetti e volantinaggi alla popolazione sotto le finestre degli uffici del Banco di Sardegna, della Fondazione Sardegna e tra i giovani studenti delle università sarde”.

 

Il comunicato del segretario regionale di First Cisl Sardegna, Sergio Mura

 

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