Colombani al congresso First Cisl Roma Rieti: serve una cultura nuova con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori

“Dal 1989, con il crollo del muro di Berlino, si è prodotta in tutto l’Occidente una ‘crisi entropica’, ‘o di senso’, come l’ha definita Stefano Zamagni, che si è acuita con il passare degli anni. Questa crisi ha prodotto un nuovo mainstream che pone il mercato al di sopra di tutto e che assegna alla finanza il ruolo di guida. È evidente che in questo contesto il sindacato non può piegarsi al paradigma e al dominio dell’economia, come ha ammonito Papa Francesco nella Laudato si’. Nel clima culturale in cui siamo immersi, le banche sono considerate imprese che hanno come unica finalità il profitto e quindi gli interessi dei soli azionisti. Come se l’articolo 41 della Costituzione, che pone dei vincoli alla libertà d’impresa, e tra questi che non può svolgersi contro l’utilità sociale, non fosse mai stato scritto. Abbiamo allora il preciso dovere di coltivare la nostra autonomia sul piano culturale: per questo abbiamo costituito la Scuola sindacale nazionale di First Cisl”. Lo ha dichiarato il Segretario generale First Cisl Riccardo Colombani, intervenendo al Congresso di First Cisl Roma e Rieti.

“La proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione promossa dalla Cisl rappresenta un passo fondamentale per ridare preminenza al lavoro, come volevano i padri costituenti. Dopo l’approvazione alla Camera possiamo guardare con fiducia al passaggio al Senato. L’approvazione definitiva potrebbe arrivare in tempi brevi. L’applicazione però dipenderà da noi, dal lavoro che sapremo fare ai tavoli aziendali. L’accordo di rinnovo del contratto nazionale Abi – ha ricordato Colombani – ha introdotto per la prima volta nella storia repubblicana una norma sulla partecipazione, demandando la sua applicazione alla contrattazione aziendale. Poi è seguito analogo risultato con Federcasse, riguardo alle Bcc. Dobbiamo dare atto alle altre organizzazioni sindacali di settore di aver sostenuto una richiesta storica della Cisl. Anche per questo non abbiamo intenzione in alcun modo di realizzare la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori a colpi di maggioranza. È davvero importante sottolineare che ogni forma di partecipazione sarà definita dalla contrattazione collettiva, esaltando l’autonomia della parti sociali e le specificità di ogni impresa”.