Colombani: l’Intelligenza artificiale a supporto delle persone e delle loro competenze bancarie e assicurative, ecco la tecnologia che farà crescere il Paese

Riccardo Colombani, Segretario generale nazionale First Cisl, al convegno “Banche, assicurazioni e finanza: nuove competenze nell’era dell’intelligenza artificiale”, a Verona Fiere, nell’ambito del salone Job&Orienta

Nell’era dell’Intelligenza artificiale, che è già qui, chi troveremo in banca e nelle agenzie di assicurazioni? “Le persone, continueremo a trovare le persone”. Ne è certo Riccardo Colombani, Segretario generale nazionale First Cisl, che venerdì 29 novembre è intervenuto al convegno “Banche, assicurazioni e finanza: nuove competenze nell’era dell’Intelligenza artificiale”, a Verona Fiere, nell’ambito del salone Job&Orienta 2024. Il leader dei bancari e degli assicurativi della Cisl ha condiviso aneddoti personali della sua esperienza nell’area finanza di una grande banca a metà anni Novanta: il confronto con analisti di livello universitario, assertori di scienze predittive e scenari probabilistici basati sull’uso di reti neurali e algoritmi, gli ha confermato in quegli anni le grandi potenzialità ma anche la fallibilità e i rischi di un uso delle tecnologie che non sia accompagnato dalla guida, dalle competenze e dalle scelte dell’uomo.

“ChatGpt – ha detto Colombani – è stata lanciata il 30 novembre del 2022, esattamente due anni fa, e da allora tutti hanno iniziato a parlare di Intelligenza artificiale e a moltiplicare gli interventi di carattere formativo, soprattutto le conferenze convegnistiche, basati sull’IA. Abbiamo fatto un salto tecnologico enorme – ha aggiunto il Segretario generale First Cisl – ma l’Intelligenza artificiale, che non dimentichiamo è stata creata dall’uomo, rappresenterà una incredibile opportunità di progresso per l’umanità se verrà utilizzata virtuosamente in supporto della persona, in modo da permettere ai lavoratori di sprigionare la loro insostituibile creatività. Altrimenti, se l’Intelligenza artificiale verrà impiegata per creare delle élite, come in qualche caso mi pare di intravedere, questo non farà altro che aumentare in modo irrimediabile divergenze e diseguaglianze. A tal proposito il controllo dei processi, pensato per le imprese, va allargato ai processi umani e decisionali, che sono alla base dell’utilizzo dell’IA. Serve un governo dell’Intelligenza artificiale a livello planetario. E servono buone pratiche a livello locale, come quella in atto nelle Bcc del nostro Paese che pongono l’etica a base imprescindibile dello sviluppo tecnologico”.

“L’IA – ha concluso su questo argomento Colombani – può rappresentare un grande salto di qualità, nella diagnostica medica, nella predizione dei cambiamenti climatici, nella transizione energetica e anche nel mondo dei servizi. È la nuova frontiera della crescita e potrà cambiare in meglio le nostre vite. Non alimentiamo la paura. Non ci sarà la fine del lavoro. E nei luoghi di lavoro, forse diversi da quelli attuali, continueranno ad esserci le persone, anche in virtù di convinte politiche sindacali e contrattuali che puntano a questo obiettivo sul presupposto – lo ripeto – che lo sviluppo tecnologico funziona solo se governato dall’uomo”.

Colombani si è soffermato sul tema della formazione dei lavoratori. “È una tema decisivo”, ha detto, partendo dalla necessità di trasferire competenze digitali agli over 50. “In 20 anni – ha spiegato il Segretario generare First Cisl – il tasso di occupazione è cresciuto per l’aumento dell’occupazione degli over 50. È obbligatorio l’investimento in formazione permanente di queste lavoratrici e di questi lavoratori, anche e soprattutto in nuove tecnologie, altrimenti incorriamo in quello che noi vediamo quando firmiamo accordi sulle uscite volontarie: facciamo sempre l’over booking. Le persone rinunciano a fette importanti della retribuzione anche perché non si sentono più adeguate, oltre che stressate dalla pressione commerciale. L’organizzazione delle aziende deve acquisire una cultura d’impresa che punti a rendere adeguati gli over 50. Altrimenti finiremo male come Paese”.

“Nel 2023 il mismatch tra domanda e offerta di lavoro cuba complessivamente 2,5 milioni di persone, più o meno il 2,5% del Pil, e questo non solo per lo skill mismatch, cioè per il mancato incrocio delle competenze. Non ci sono le persone. E ci sono le grandi dimissioni. Quindi se non facciamo un gigantesco intervento di carattere formativo, con una sinergia pubblica-privata, e se non iniziamo dalle scuole intrecciando processi educativi con processi formativi, questo Paese è destinato a stare progressivamente peggio”.

Ma quale formazione per giovani e meno giovani lavoratori del settore bancario e assicurativo? “Serve una formazione volta a renderli sempre più capaci di fare consulenza bancaria e assicurativa – ha ribadito Colombani – mettendo la conoscenza digitale a supporto delle competenze specifiche nelle materie di settore”.

Alcune immagini dell’evento: