Partecipazione, Colombani: una grande occasione per l’elevazione economica e sociale del lavoro

La partecipazione è stata al centro dei lavori della Scuola sindacale di First Cisl Toscana, che si sono tenuti presso la sede della Cisl Toscana a Firenze. Un’occasione di confronto e di dialogo per passare in rassegna le novità che si sono prodotte sul piano legislativo e gli sviluppi nel settore all’indomani dell’accordo di rinnovo del contratto nazionale Abi. Proprio la contrattazione è stata tra i punti principali toccati dal segretario generale Riccardo Colombani nel suo intervento: “Per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana è stata inserita in un contratto nazionale una norma sulla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con un demando alla contrattazione aziendale per la sua realizzazione, nelle forme e nei modi convenuti dalle parti sociali”.

Il segretario generale First Cisl ha ricordato le profonde radici della partecipazione nel Dna identitario e valoriale della Cisl, ricollegandosi ai lavori dell’Assemblea costituente, ai quali parteciparono Giulio Pastore, primo segretario generale Cisl, e Giovanni Gronchi, divenuto Presidente della Repubblica negli anni successivi, che proposero, insieme a Storchi e Fanfani, l’emendamento che divenne l’attuale articolo 46 della Carta. Fu Gronchi, ha ricordato Colombani, ad illustrare l’emendamento che stabiliva l’obiettivo di elevare il lavoro da fattore della produzione a collaboratore della produzione. Nel cammino del movimento sindacale del dopoguerra la partecipazione non ha trovato molti spazi, schiacciata dalle divisioni sindacali e, soprattutto, dalle pregiudiziali ideologiche. Ma ha invece incontrato migliore fortuna in altri Paesi europei come Germania e Francia, che hanno dato vita a modelli diversi: la cogestione (Mitbestimmung) nel caso tedesco, sperimentata nei settori siderurgico e carbonifero ed estesa poi negli anni ’70 all’intera economia; la partecipazione finanziaria nel caso francese, come ancor oggi definita dal Code du Travail.

“Si tratta di due modelli completamente diversi, che presentano però spunti interessanti per arrivare ad una possibile sintesi che tenga conto della specificità del nostro tessuto produttivo – ha sottolineato Colombani – Banche e assicurazioni sono tra le non molte imprese, in Italia, che per dimensioni si prestano ad un’evoluzione in termini partecipativi, sia nella governance che nel capitale. Non dobbiamo dimenticare, poi, che banche e assicurazioni devono conservare la propria reputazione ed è per questo che dobbiamo continuamente far leva sulla sostenibilità, essendo evidente che forme di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori rappresentano un forte indicatore di sostenibilità”.

“Il cammino della legge di iniziativa popolare voluta dalla Cisl, per la quale sono state raccolte quasi 400mila firme, potrebbe offrire a breve una base legislativa alle iniziative sulla partecipazione. First Cisl deve occupare gli spazi che si aprono riguardo a forme di partecipazione organizzativa, finanziaria e gestionale. Di sicuro, è virtuoso sviluppare tutti gli ambiti legati alla bilateralità nell’assistenza sanitaria e nella previdenza complementare. La partecipazione – ha concluso Colombani – rappresenta per il lavoro l’opportunità di continuare ad essere al centro della vita delle persone anche e soprattutto in società contemporanee caratterizzate dall’individualismo e dal nichilismo valoriale. Sta a noi creare le condizioni per l’elevazione sociale ed economica del lavoro”.

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