“La bellezza come diritto dovere di un lavoro ben fatto” è il tema portante del Corso di formazione di base per nuove e nuovi dirigenti sindacali della macroregione Alto Adige Trentino Veneto in collaborazione con la regione Friuli Venezia Giulia, iniziato il 23 aprile a Mestre.
«Cos’é per me il sindacato? Quando penso al sindacato quale immagine lo rappresenta e perchè?». Con queste prime domande si è aperto il corso di formazione sotto la direzione di Raffaella Ravarra, dello staff di formazione della macroregione, affiancata da Elisa Lucchese, formatrice in apprendimento ed in collaborazione con Maurizio Locatelli.
“La locanda” è il nome metaforico scelto per questo percorso che vedrà impegnate le dirigenti i dirigenti sindacali per sette giornate di formazione tra il 2024 e il primo trimestre 2025. La locanda come luogo d’incontro di diversità, di storie, di narrazioni che trovano uno spazio di confronto, uno spazio accogliente dove potersi rifocillare, scambiare idee, raccogliere informazioni e conoscenze, per poi ripartire e riprendere il cammino. Uno spazio dove incontrare testimoni di vita, viandanti che già hanno intrapreso percorsi in passato, esperti che condividono i loro saperi.
E questo è successo nella prima giornata, occasione per chiudere contemporaneamente il percorso di formazione di base precedente – “La chiave di Sol” – con la presenza di sei dirigenti sindacali che, nella logica del dono condiviso, hanno portato le loro esperienze di questi anni, dando consigli utili, attenzioni da avere, spinte motivazionali forti che potranno supportare chi nella “locanda First Cisl” entra per la prima volta. Oltre a dei manufatti artigianali, simboli del loro essere e fare sindacato, che lo staff di formazione della macroregione ha chiesto ai corsisti “senior” di portare con sé per donarlo alla nuova comunità di formandi come accompagnamento nel percorso.
Definire il significato dell’essere rappresentante sindacale con le attese e i timori tipici di chi affronta un cammino per la prima volta, individuare la motivazione che ha spinto ad entrare nella “locanda”, individuare nella propria scelta le ragioni dell’impegno sindacale dentro una comunità professionale nel mondo del lavoro, e cogliendone l’identità dell’essere Cisl sono stati gli obiettivi della giornata svoltasi presso la “Casa di Anna”, una fattoria sociale alle porte di Mestre, che offre opportunità lavorative a persone con disabilità e in situazioni di svantaggio sociale. Un luogo nel verde dove si unisce cura della terra alla cura delle persone, puntando a limitare gli sprechi e l’uso delle risorse. Un luogo quindi in perfetta sintonia con i valori sottostanti all’impegno sociale e sindacale.
La metodologia didattica, attiva e creativa, adottata dallo staff di formazione, ha permesso da subito un coinvolgimento ed una messa in gioco delle e dei dirigenti sindacali, a partire da una dimensione personale per poi entrare in una dimensione comunitaria ed organizzativa.
La presenza di una suora, con la sua energia e spinta motivazionale, inusuale in un percorso formativo sindacale di base, può apparire particolare e fa pensare. Ma Suor Francesca, dell’ordine delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, direttrice dell’ufficio pastorale sociale della diocesi di Padova, è una donna che quotidianamente vive a contatto con il mondo del lavoro, nel solco della tradizione dell’Ordine che nasce proprio nelle filande del primo Novecento in pianura padana e che vedeva le suore lavorare in fabbrica come operaie.
A partire dalle motivazioni di fondo che guidano ognuno di noi, dai pensieri e dalle emozioni in un’attività volontaria come è quella della rappresentanza sindacale, Suor Francesca, invitando a porre sempre attenzione a noi stessi, ad ascoltarsi in profondità, proprio per l’esercizio di responsabilità che questa scelta comporta, ci ha condotti sul tema della partecipazione nelle relazioni, l’impegno sindacale come narrazione condivisa per affrontare i problemi.
Attivare la responsabilità anche delle persone che incontriamo, rendere l’altro partecipe del servizio di tutele che offriamo: la partecipazione, e la Cisl ne è fautrice, è anche un atto che si declina in ogni servizio che viene fatto, per un lavoro ben fatto, un lavoro a regola d’arte. Ed un lavoro è ben fatto se ha diritti e doveri, se è lavoro esercitato con qualità e nella qualità: in luoghi di lavoro come banche e assicurazioni dove regna la competizione, il risultato, il budget, abbiamo il diritto di avere un ambiente di lavoro che ci permetta di svolgere un lavoro ben fatto, che permetta una relazione di fiducia tra le persone che ci lavorano e con le persone a cui offriamo servizi.
“Non siamo individui, siamo soggetti in relazione, e se non partecipiamo neghiamo la nostra essenza” – così ha ben espresso Suor Francesca il concetto di “appartenenza”, di comunità. Che si lega ad altri due concetti fondamentali, la bellezza come diritto-dovere di un lavoro ben fatto, e la cura , come attivazione di chi si ha di fronte, da fautore ad attore della propria storia.
Non è facile sintetizzare e riportare la profondità e l’energia di questa prima giornata, ma queste tre parole ci saranno da guida:
bellezza, comunità e cura; facciamo e scriviamo una storia di squadra!
Il corso è stato fortemente voluto dalle due segreterie regionali, ed ha visto la presenza di Rosaria Di Martino, neo segretaria regionale della macroregione, in rappresentanza anche di Gennaro Manco, segretario generale Friuli Venezia Giulia. Portando i saluti delle due segreterie, ha sottolineato l’importanza della formazione quale elemento indispensabile per la crescita personale e professionale. Spesso, nelle aziende in cui operiamo, lamentiamo l’assenza di formazione di qualità e offrirla ai dirigenti sindacali della nostra organizzazione fa la differenza. Sull’essere sindacalista, ha affermato che nella maggior parte dei casi non si sceglie di fare sindacato, ma è il sindacato che sceglie te. È la sensazione di sentirsi utili che gratifica e ti motiva a continuare ad agire con cuore e passione.