La Struttura Donne e politiche di parità e di genere di First Cisl ha pubblicato un approfondimento in merito all’esonero totale dei contributi a carico delle lavoratrici madri con rapporto di lavoro a tempo indeterminato (Bonus mamme), riconosciuto dalla Legge di Bilancio 2024 pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 30 dicembre 2023.

In particolare, l’esonero riguarda la quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS). Sono esclusi dall’esonero i rapporti di lavoro domestico.

L’esonero è indirizzato alle lavoratrici madri che rientrano in due grandi categorie:

• le lavoratrici madri di tre o più figlie o figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, per i periodi di paga dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, fino al compimento del diciottesimo anno di età della figlia o del figlio di età minore, nel limite massimo di euro 3.000 riparametrato su base mensile;
• le lavoratrici madri di due figlie/i, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, per i periodi di paga dal primo gennaio al 31 dicembre 2024, fino al compimento del decimo anno di età della figlia o del figlio di età minore. Sempre nel limite massimo annuo di euro 3.000 riparametrato su base mensile.

L’esonero contributivo è pari al 100% della contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice madre nel limite massimo previsto di euro 3.000 annui. Tale importo massimo deve essere riparametrato e poi applicato su base mensile.

Ne consegue che l’importo massimo della decontribuzione, come calcolato dall’Inps, in riferimento al periodo di paga mensile, risulta pari alla somma di euro 250 (come risultato della divisione per i 12 mesi dell’importo massimo di euro 3.000).

Qui l’approfondimento “Esonero dal versamento dei contributi previdenziali per le lavoratrici madri”

Qui tutti gli approfondimenti della struttura Donne e politiche di parità e di genere di First Cisl