Avvenire, banche in salute e conti redditizi. Colombani: redistribuire il valore ai lavoratori e ai risparmiatori

Conti redditizi e banche sempre più in salute. Avvenire rilancia l’analisi condotta dal Comitato scientifico della Fondazione Fiba sui bilanci di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Bper. Il quotidiano nazionale constata il buon momento degli istituti bancari inserendo nel suo titolo il messaggio del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani: “Per le banche record da utili. «Redistribuire valore pure ai lavoratori»”.

“Il risultato netto dell’aggregato – si legge su Avvenire – arriva a 4,8 miliardi di euro (nel primo trimestre 2022 era di 1,6 mld), prefigurando per il 2023 un risultato di esercizio superiore a quello conseguito nel 2022. Accelera la crescita degli interessi netti, con un eccezionale incremento rispetto al primo trimestre 2023, che supera il 50%, e con concrete aspettative di ulteriori aumenti nei trimestri successivi, grazie all’andamento dei tassi di mercato che ha proseguito la sua crescita anche dopo la chiusura del trimestre, così come alla mancata trasmissione sulla remunerazione dei depositi. Condizioni che hanno prodotto un aumento dei proventi operativi del 16,2% a fronte di costi operativi sostanzialmente stabili nonostante la spirale inflattiva.

Il report elaborato dalla Fondazione Fiba evidenzia inoltre che il rapporto costi/ricavi precipita al 43,1% e si attesta su un livello sempre più favorevole rispetto a quello medio dei principali gruppi bancari europei (53,3%). Il rapporto costi del personale/proventi operativi scende quasi di 5 punti percentuali, ben al di sotto della soglia del 30% mentre la produttività del lavoro tocca nuovi massimi, con il margine primario per dipendente che cresce di oltre il 29%, arrivando sopra i 60mila euro, e il risultato di gestione per dipendente aumenta del 35,7%”.

Significativo il dato legato alla prestazione dei dipendenti la cui “produttività – si legge ancora su Avvenire – aumenta sensibilmente anche prendendo in esame l’incremento cumulato in un arco temporale più ampio nel prodotto bancario pro capite, passato da 15,6 milioni di fine 2020 ai 17,3 a fine marzo”.

Non secondaria la buona gestione del credito: “L’incidenza dello stock dei crediti deteriorati si riduce infatti anche in questo trimestre, nonostante uno scenario macroeconomico turbato da profonde tensioni, con la riduzione dell’incidenza della parte più rischiosa dei crediti in bonis”.

Intervenendo su Avvenire il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, fa notare come «in un momento difficile per il Paese, con l’inflazione che aggredisce i salari e le disuguaglianze che aumentano, le banche italiane sono chiamate a muoversi secondo una visione di responsabilità sociale. Il valore prodotto va redistribuito a tutti gli stakeholder, non solo agli azionisti attraverso dividendi e buyback. Alle lavoratrici ed ai lavoratori del settore, innanzi tutto, attraverso l’aumento delle retribuzioni contrattate collettivamente, ma anche ai risparmiatori, con una maggiore remunerazione dei depositi».

“Quanto alle ipotesi allo studio di una tassazione straordinaria del profitti – scrive Avvenire – sarebbe opportuno tenere conto che le banche, pur avendo natura di imprese, sono imprese diverse dalle altre in virtù della loro rilevanza nel sistema economico e delle ricadute sociali delle attività. Per cui, anziché ricorrere a forme di tassazione una tantum per Riccardo Colombani «bisognerebbe intervenire sulla fiscalità ordinaria, orientandola ad incentivare assetti societari e di governance idonei a perseguire i criteri Esg».

 

Qui l’analisi condotta dal Comitato scientifico della Fondazione Fiba