Studio First Cisl, desertificazione bancaria avanza. Colombani: banche riflettano, chiusure vanno contro il Pnrr

Il tema della desertificazione bancaria incrocia quelli dell’economia suscitando il forte interesse della stampa. Tanti gli articoli dedicati ai dati elaborati dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl.

“Banche: First Cisl, 4 milioni italiani in comuni senza filiali” titola Ansa. Per Askanews “Banche, First Cisl: nel 2022 chiuse altre 554 filiali”. Di autentico abbandono scrive Avvenire nella sua versione on-line con il titolo: “Banche in fuga dai piccoli Comuni: 4 milioni di italiani senza sportello”, sottotitolando “Il sindacato First Cisl denuncia: desertificazione in atto, nel 2022 chiusi oltre 550 sportelli”. “Gli sportelli stanno sparendo in tutta Italia” sintetizza Agi.

Più forte l’impostazione di FinanzaReport che scrive “Banche: nel 2022 altra “strage” di filiali, 4 milioni di italiani senza sportello”. InvestireOggi s’interroga sul tema della riorganizzazione della rete filiali: “Sportelli bancari sempre più ridotti: che sta succedendo?” Anche per la versione on-line dell’Avanti! in aumento il disagio per l’utenza: “Spariscono gli sportelli bancari. Per Intermediachannel “Spariti 554 sportelli bancari in Italia nel 2022”, sottotitolando che “oltre 4 milioni di persone non hanno accesso a una filiale nel comune di residenza”.

La rassegna dei titoli continua con LiveSicilia: “Economia, 4 milioni di italiani in Comuni senza banche”. Stesso titolo per QdS ed Help Consumatori: ”Banche, avanza la desertificazione: per 4 milioni di italiani la filiale è un miraggio”. Anche per Firstonline il tema della desertificazione è sensibile “Il 40% dei Comuni e privo di sportelli e nel 2022 ne sono stati chiusi 554. Allarme First Cisl”. Upday evidenzia come nel Paese ci siano “sempre meno sportelli in Italia: nel 2022 hanno chiuso oltre 500 filiali”. “Gli sportelli stanno sparendo in tutta Italia” scrive AudiopressAbruzzoLive valorizza l’analisi di First Cisl titolando “4 milioni di italiani si ritrovano in comuni senza filiali”. Danno uno spaccato locale l’edizione di Genova de La Repubblica e L’Etruria che rispettivamente titolano “Ma in Liguria metà dei comuni è senza sportello” e “La popolazione toscana senza sportello è a rischio”. Per Business24Tv la “Desertificazione delle banche” genera “sportelli in calo del 2,6% in Italia”. Il servizio del quotidiano Conquiste del lavoro approfondisce il tema del disimpegno degli istituti di credito dai territori titolando “C’era una volta la banca di quartiere”. Di “gravi conseguenze sociali” scrive la Voce che, utilizzando i dati First Cisl sulla desertificazione bancaria, evidenzia che sono “sempre più i comuni senza una banca”.

I vari servizi giornalistici stanno ad evidenziare come “per molti italiani recarsi in banca sta diventando un lusso. Nel 2022 le banche hanno chiuso 554 sportelli sul territorio nazionale, un’ulteriore contrazione del 2,6% rispetto al 2021. Aumenta in parallelo il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel comune di residenza: sono oltre 4 milioni, quasi 250mila in più di un anno fa. Numeri destinati a crescere: circa di 6 milioni di italiani, residenti in comuni nei quali è rimasto un solo sportello, rischiano di trovarsi a breve nella stessa condizione. Cala anche il rapporto tra popolazione e numero di sportelli (da 36,5 a 35,5 ogni 100mila abitanti)”.

Sono queste le risultanze dei dati di Bankitalia e Istat aggiornati al 31 dicembre 2022 elaborati dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl. Il quadro tratteggiato è tutt’altro che rassicurante. “La fuga delle banche dai territori – si legge ancora sulle varie testate – non investe solo i centri di piccole dimensioni: tra i comuni completamente desertificati 9 hanno più di 10mila abitanti, mentre tra quelli con un solo sportello 12 sono al di sopra dei 15mila abitanti”.

“Confrontando i numeri con quelli di un anno fa – riporta lo studio di First Cisl – emerge inoltre che il fenomeno non avanza in modo omogeneo tra le diverse aree del Paese. Nel 2022 le regioni più colpite sono state Lombardia (- 3,6%), Lazio (- 3,5%), Toscana (- 3,4%), Marche (- 3,4%), Friuli Venezia Giulia (- 3%). Nel complesso, a livello nazionale, la perdita di sportelli è stata del 2,6%. Le banche stanno di fatto sparendo da intere regioni: in Molise i comuni privi di sportello sono ormai l’82%, in Calabria il 71%. In Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Abruzzo e Campania il dato è superiore al 50%. La media nazionale è del 39,9%”.

Agenzie, quotidiani e giornali on-line rilanciano le considerazioni del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani per il quale «le banche dovrebbero riflettere sulle conseguenze delle chiusure per la coesione sociale ed economica del Paese. Continuare a ridurre la presenza sui territori significa muoversi in direzione opposta agli obiettivi del Pnrr, che punta invece a chiudere il gap di sviluppo tra le diverse aree del Paese. Il progetto Polis, con cui Poste Italiane investirà 1,2 miliardi di euro, punta ad avvicinare i servizi della pubblica amministrazione ai cittadini integrando la rete fisica degli sportelli con il canale digitale. Si tratta – sottolinea il leader dei bancari della Cisl – di un’iniziativa che rappresenta una grande possibilità di sviluppo per le piccole comunità e le aree interne, destinate altrimenti alla marginalizzazione. Un’iniziativa che le banche dovrebbero valutare con molta attenzione per ricercare soluzioni indirizzate all’erogazione di servizi ai clienti compatibili con l’attività bancaria, al fine di diversificare le fonti di ricavo e al contempo ampliare il patrimonio informativo determinante per le politiche del risparmio e del credito. Non va dimenticato infatti che le banche, pur essendo imprese, rivestono secondo la Costituzione una funzione sociale che il cambiamento d’epoca rende decisiva. L’ampliamento dei servizi e il ritorno alla territorialità, anche da parte delle grandi banche, consentirebbero – conclude il segretario generale di First Cisl – di coniugare i target di reddito con l’utilità sociale e la connessa nuova occupazione che ne deriverebbe».

 

In allegato il comunicato con le tabelle esplicative

Qui i dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Italia, a cura di Fondazione Fiba