Clima pesante in Banca Popolare di Bari. Sindacati, convocare subito la Commissione sulle politiche commerciali

Condizioni di lavoro pesanti e insostenibili in Banca Popolare di Bari. Lo rilevano le Segreterie di coordinamento di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin attive nell’istituto di credito. “Da qualche giorno – si legge nel comunicato unitario – i colleghi del Credito Retail si trovano ad affrontare situazioni di forte smarrimento a seguito delle notevoli pressioni messe in atto dal nuovo responsabile della struttura”.

“Monitoraggi continui di ora in ora – prosegue la nota – che avvengono con procedure informatiche non uniformi a livello aziendale. Costanti, asfissianti e inutilmente ripetitive richieste di riscontro degli obiettivi assegnati, compulsazioni sul ridurre al minimo i tempi di lavorazione delle pratiche che originano inutili e controproducenti stati di ansia che non consentono una corretta, completa ed esaustiva analisi e valutazione creditizia”.

Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin in Banca Popolare di Bari evidenziano che “la politica sul credito che prevede un obbiettivo commerciale di un miliardo di euro di erogazioni sui mutui privati non può essere esente dalle più elementari regole di analisi propedeutiche alla delibera degli affidamenti. Ricordiamo che una politica creditizia non corretta, è quella che ha determinato la cosiddetta ‘mala gestio del credito’, madre di tutti i fallimenti del sistema bancario”.

“Inoltre – come riporta ancora il comunicato unitario – gli obiettivi dei ritorni commerciali derivanti dagli impieghi, non possono autorizzare/indurre alcun dipendente a perpetrare comportamenti che possano assurgere ad attività di stalking o di controllo continuo e asfissiante, oltre che illegale, nei confronti dei lavoratori. La Banca Popolare di Bari è stata ricapitalizzata con ben 1,4 mld di euro nel 2020 e non vogliamo ritrovarci nella medesima situazione dei prossimi mesi. La banca faccia chiarezza assoluta su qual è il progetto finale di tutto quello che sta accadendo sulla politica del credito”.

I sindacati ricordano all’azienda la vigenza del “Protocollo Bpb delle politiche commerciali e organizzazione del lavoro del 25 luglio 2019 che richiama l’Accordo nazionale sulle politiche commerciali e organizzazione del lavoro dell’8 febbraio 2017 e che in questi giorni sono stati sistematicamente elusi da chi governa il credito anche ai più alti livelli”.

Ferma la presa di posizione della organizzazioni sindacali: “Chiederemo pertanto da subito la convocazione della Commissione sulle politiche commerciali (ex art. 5 Protocollo in materia di relazioni sindacali del 9 novembre 2016). Ci aspettiamo dal nuovo responsabile delle risorse Hr e relazioni industriali – conclude la nota unitaria – immediati provvedimenti verso coloro che stanno attuando tutto questo”.

 

Il comunicato unitario delle Segreterie di coordinamento Banca Popolare di Bari – Gruppo Mcc di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin

 

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