Bnl, sindacati contrari alle esternalizzazioni, ora arriva anche lo stop del governo

“Bnl, frenata del governo sulla cessione ad Accenture” lo scrive il quotidiano la Repubblica che definisce il “nuovo inciampo nel processo di esternalizzazione di alcune attività della Bnl, che ha visto l’aspra contrarietà dei sindacati”. Il Corriere della Sera riporta che “la cessione di 530 dipendenti della banca Bnl, in procinto di passare ad Accenture si ferma, per ora, per l’attivazione dello strumento straordinario da parte del governo. Nel dettaglio Palazzo Chigi avrebbe chiesto a Bnl maggiori informazioni sulla società del gruppo Accenture, Accenture Service Tech (Ast), che gestirà i dati personali della clientela italiana della banca. Dati che verranno trasferiti assieme al personale”.

La giornalista Vittoria Puledda, che firma l’articolo di Repubblica, evidenzia che il processo di esternalizzazione “doveva concludersi il 2 maggio ma pochi giorni prima della fine di aprile ci sono state le richieste dell’esecutivo, comunicate dalla banca ai sindacati il 29 aprile”.

Sempre La Repubblica riporta che “la banca ha dichiarato di aver fornito a giro posta tutte le delucidazioni richieste. Bnl – spiega il quotidiano romano – è controllata dalla francese Bnp Paribas e la cessione del ramo d’azienda è verso una società la cui holding di controllo è a sua volta straniera. Per questo l’operazione è stata notificata al governo, che ha deciso di chiedere un supplemento d’informazione. Dallo scoppio della pandemia la messa in sicurezza dei settori strategici del paese – incluse banche e assicurazioni – ha fatto uno scatto in avanti, con il Decreto liquidità del 2020, e proprio di recente si è parlato di rafforzare ancora le procedure, nei passaggi di controllo di società “sensibili””.

Nel completare il quadro informativo Puledda scrive che “il mese scorso la Bnl ha perfezionato il trasferimento di circa 250 dipendenti dell’It a Cap Gemini. Anche in questo caso dopo un’accesa contrapposizione con il sindacato, che si è opposto a entrambe le esternalizzazioni e non ha firmato i relativi accordi sindacali (oltre ad aver indetto due scioperi e a non aver firmato tre accordi). Di sicuro il settore del credito è al centro dell’interesse di Palazzo Chigi e lo stesso Copasir – il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – si è più volte occupato delle vicende finanziarie italiane, da ultimo anche di Generali, chiedendosi se il durissimo scontro pre-assembleare non potesse creare le condizioni per l’ingresso di capitali stranieri in asset strategici del paese”.

La sezione economica de il Corriere della Sera riporta la posizione dei sindacati, intervenuti con un comunicato unitario firmato dalle Segreterie di coordinamento nazionale Gruppo Bnl di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin: «Ora, l’intervento di una autorità (la Presidenza del Consiglio dei Ministri!), seppure con una richiesta di informazioni che potrebbe comunque essere propedeutica ad un veto sull’operazione, rafforza, se ce ne fosse ancora bisogno, il convincimento che bene hanno fatto queste organizzazioni sindacali, a rimettere tali operazioni alla valutazione legale delle autorità e istituzioni competenti».

 

Il comunicato unitario delle Segreterie di coordinamento nazionale Gruppo Bnl di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin