CR Volterra, alta l’adesione allo sciopero. Sui giornali i temi della protesta e la posizione di First Cisl

Nella giornata dello sciopero, che il 4 febbraio ha visto in piazza in dipendenti della Cassa Risparmio di Volterra, le organizzazioni sindacali hanno fatto notare come l’azienda “aveva promesso ristrutturazione e ricerca di capitali, invece fa politiche che sanno di smantellamento: Alberto Mocchi, a che gioco sta giocando?”. Questo il quesito contenuto nell’apertura dell’articolo de Il Tirreno dal titolo “Cassa in sciopero, adesione dell’80 per cento dei lavoratori”, firmato dal giornalista Nilo Di Modica. “Il conto non lo devono pagare i dipendenti” scrive invece l’edizione di Pontedera de La Nazione con la giornalista Ilenia Pistolesi che evidenzia la massiccia adesione alla protesta delle lavoratrici e dei lavoratori della CR Volterra.

Il quotidiano toscano evidenzia i punti focali di un piano di ristrutturazione che allarma i sindacati perché si «avranno meno sportelli, meno posti di lavoro e minor tutele per i dipendenti».

First Cisl e le altre organizzazioni sindacali evidenziano come «le criticità che da tempo ci portavamo dietro, con la nuova presidenza sono andati peggiorando, in una banca che ormai procede senza un contratto integrativo, fatto scadere e mai rinnovato. A oggi – si legge sul Tirreno – va avanti il contratto nazionale senza che mai l’azienda abbia chiesto di aprire la trattativa». “Un comportamento che le sigle definiscono «unilaterale» e che, temono, debba fare da contorno a una ristrutturazione fatta prevalentemente di tagli”. Il segretario responsabile First Cisl in Cassa di Risparmio di Volterra, Marco Chirici, sottolinea come «da tempo, ormai, sappiamo della creazione di un ufficio che viene definito di “back office” in cui sono confluiti 50 lavoratori. Abbiamo motivo di credere che si tratti del primo passo per la cessione di un ramo di azienda, come avvenuto in tante altre ristrutturazioni simili. Di fatto una esternalizzazione mascherata di personale e servizi di cui comunque la banca ha bisogno».

Il tema del futuro di Cassa di Risparmio di Volterra viene rilanciato da La Nazione con la giornalista Ilenia Pistolesi che pone la domanda alle organizzazioni sindacali. «Nessuno lo sa. La riorganizzazione – rispondono i segretari sindacali – sembra orientarsi in un orizzonte di breve periodo, puntando in primis sulla riduzione dei costi che riguarda soprattutto il personale. E per riportare la redditività necessaria, vi è bisogno di un ulteriore apporto di capitale che va trovato in breve tempo». La cessione dei crediti deteriorati ha «eroso nel tempo il capitale (…) Abbiamo sempre accettato sacrifici ma ora regna incertezza: qual è il fine di Crv? Snellire i costi per rendersi più appetibile verso un acquirente o è in atto un restyling per mantenere un’autonomia che al momento pare utopistica? Intanto è il personale a pagare a caro prezzo il conto dei progetti di Cassa».

«I tagli indiscriminati – dichiara Marco Chirici a Il Tirreno – salvano i bilanci, ma rischiano di non salvare la banca. Siamo di fronte a un’azienda che si sta comprimendo. Com’è possibile rilanciarla in queste condizioni? Il presidente della Fondazione Roberto Papi è sicuro che questo manager chiamato a salvarci faccia gli interessi di lavoratori e Fondazione?».

La seconda giornata di sciopero è programmata per venerdì 11 febbraio.