First Cisl Ragusa Siracusa, Rita Mizzi al secondo mandato sarà coadiuvata da Giuseppe Branca e Enzo Scribano

«L’unità è la forza del cambiamento». Con queste parole, la riconfermata segretaria di First Cisl Ragusa Siracusa, Rita Mizzi, ha dato il benvenuto ai delegati. Il Congresso territoriale dei bancari della Cisl si è svolto nel salone “Giulio Pastore” di Siracusa. Gli eletti Giuseppe Branca e Enzo Scribano vanno a completare la segreteria. Rinnovato anche il Consiglio direttivo che sarà di ulteriore stimolo.

Ai lavori del 20 novembre ha preso parte la segretaria nazionale di First Cisl, Sabrina Brezzo e la segretaria generale di Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi.

“Il nuovo lavoro al tempo del Covid, lo smart working e le nuove tutele contrattuali per i lavoratori, la crisi economica e la difesa della territorialità per assicurare presenza ai clienti e alle imprese”. Questi i temi affrontati dalla relazione di Rita Mizzi rilanciati da RTM News, SiracusaPost, SiracusaNews, La Gazzetta Siracusana. 

«La pandemia ha stravolto il nostro modo di vivere. Ha inciso sulle nostre abitudini inserendo altre forme di lavoro. Per il mondo bancario lo smart working ha rappresentato una nuova frontiera. Le aziende hanno preso  a prestito modelli praticati da tempo oltre oceano e adattandoli alla realtà contingente. Abbiamo usato termini impropri per definire le attività che abbiamo svolto durante l’emergenza pandemica, scimmiottando modelli di lavoro praticati con soddisfacenti risultati e piegandoli alla rigidità delle strutture dei nostri istituti. Lo smart working che ci è stato imposto – ha aggiunto Rita Mizzi – nulla ha a che fare con la pratica dello stesso messa in atto nelle aziende planetarie della Silicon Valley. Smart non vuol dire home. Noi abbiamo lavorato da casa ancorati alle stesse regole che applicavamo in azienda, senza quella flessibilità e quegli obiettivi che sono alla base della pratica stessa dello smart working».

«Da concessione per concertazione (il telelavoro) ad obbligo e metodo, la differenza della realizzazione di quanto sta avvenendo è abissale. Finora è stato irrinunciabile il ricorso ad una tipologia di lavoro che si svolgesse da remoto per la salvaguardia di tutti, questo è il perché, nell’emotività del momento, non c’era gran che da discutere».

«Oggi è arrivato il momento di capire e di concertare quale nuovo modo di lavorare dobbiamo disegnare per il nostro futuro nelle aziende. Disegnare il nuovo mondo del lavoro significa anche partire da paradigmi diversi dal modello fordista, vessillo del capitalismo del secolo scorso, che ci è stato imposto fino ad ora. La partecipazione dei lavoratori all’intero ciclo organizzativo e produttivo è la nuova frontiera!».

«La strada è già stata tracciata da multinazionali che hanno ridisegnato in maniera lineare e non più piramidale il raggiungimento del loro obiettivo di business. Da dipendenti a collaboratori, da prestatori d’opera a stakeholders questo sarà il vero segno del rinnovamento. Il resto – ha concluso Rita Mizzi – è solo un modo di approfittare di ciò che è successo per lucrarci sopra».