Reazioni su fumata nera Unicredit-Mps. Cisl e First Cisl Siena, ora piano B a tutela occupazione e integrità banca

La fumata nera tra UniCredit e Mef, per la cessione della Banca Monte dei Paschi di Siena, continua ad avere ampio spazio sugli organi d’informazione. Varie testate giornalistiche, radicate nel territorio in cui ha sede Mps, commentano la vicenda rilanciando le considerazioni cisline.

“Cisl Siena e First Cisl: «Mps, intervento sull’interruzione della trattativa tra Unicredit e Ministero del Tesoro» è il titolo di SienaFree.it. Più netta la posizione sindacale nel titolo de ilCittadinoonline.it che titola “Cisl e First Cisl su Mps: «Trattativa interrotta tra Unicredit e Mef? Sinceramente soddisfatti»”. Per CentritaliaNews.it “Mps. Cisl, «ben venga un ripensamento che ci auguriamo possa aprirsi ad un “piano B” teso a salvaguardare i livelli occupazionali, il nostro marchio e l’integrità della banca».

Le segreterie Cisl Siena e First Cisl Siena dichiarano di aver «appreso con estrema cautela ma con sincera soddisfazione che il Governo ha interrotto le trattative per la ‘svendita’ di Mps. Una trattativa durata tre mesi – si legge su SienaFree.it  – snervante per tutti i soggetti interessati, in primis i lavoratori della banca. Lavoratori che, in questo periodo più che mai, hanno dovuto far coincidere l’ottenimento dei risultati aziendali con un clima di incertezza e di precarietà quotidiana; ma anche per il territorio senese che ha rischiato fortemente di essere depauperato definitivamente della sua azienda storica».

«Il confronto tra le parti – continuano Cisl Siena e First Cisl su ilCittadinoonline.it – era iniziato in maniera ‘anomala’ perché rivolta ad un solo ed unico interlocutore (Unicredit). Un interlocutore che, pur nel rispetto delle sue prerogative, esigeva un prezzo ‘esorbitante’ in termini economici ma allo stesso tempo umiliante per tutti i portatori di interesse verso la banca ed il suo marchio, disprezzato in maniera inusuale e incomprensibile proprio da parte dell’ipotetico acquirente».

Cisl Siena e First Cisl Siena, come scrive CentritaliaNews.it, ricordano in conclusione «che le condizioni poste da Unicredit lievitavano ogni giorno, facendo presagire una chiusura penalizzante a 360 gradi, se mai fosse andata a buon fine, per il Monte dei Paschi, per la città di Siena, per la Toscana e per tutto il sistema creditizio nazionale. A tale proposito non possiamo dimenticare il costo sociale che la nota operazione avrebbe comportato in termini di esuberi del personale. Come sindacato non ci interessa a questo punto interpretare questo epilogo che troppi davano già per scontato, ma ci preme invece puntualizzare e ricordare quanto da noi sostenuto da mesi: la oggettiva difficoltà imprenditoriale e sociale di condurre a termine questa operazione alle condizioni imposte dalla controparte».

 

Il comunicato di Cisl Siena e First Cisl Siena