Educazione finanziaria. Colombani sulle agenzie, responsabilità sociale delle banche a tutela dei risparmiatori

«L’educazione finanziaria deve divenire una delle manifestazioni più rilevanti della responsabilità sociale delle banche». Lo ha riaffermato il 20 ottobre a Roma il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, nella tavola rotonda “Educazione finanziaria e responsabilità sociale d’impresa – La tutela dei risparmiatori” organizzata dalla Fondazione Fiba, in collaborazione con First Cisl.

All’iniziativa, inserita nel calendario degli eventi pubblicato sul sito governativo quellocheconta.gov.it, hanno dato ampio spazio gli organi d’informazione rilanciandone gli argomenti: “Educazione finanza: First Cisl, banche facciano loro parte” titola Ansa; “Finanza: Colombani (First Cisl), serve contratto sociale per costruire mondo migliore” scrive AdnKronos; per Agi “Risparmio: First Cisl, si tutela se anche banche fanno loro parte”.

Le agenzie nazionali di stampa hanno rilanciato i tanti argomenti affrontati da Riccardo Colombani per il quale «il mese dell’educazione finanziaria  – come si legge su AdnKronos – deve durare tutto l’anno. Il tema è il futuro, si esorta nell’investire in competenze oggi per avere, domani, un futuro migliore. Non può essere un messaggio individuale, ma alla collettività, all’intero paese». Il leader dei bancari della Cisl è tornato a battere sulla Mifid: «Il modello di consulenza deve cambiare, evolvere, deve essere un sistema aperto. Serve che le banche svolgano la consulenza su un numero ampio e diversificato di prodotti finanziari, non come è oggi su un numero ridotto e spesso emesso dallo stesso intermediario o dai suoi partner».

«La Mifid ­II – aggiunge Colombani su Agi – vincola le banche a perseguire il miglior interesse del cliente, ma la spinta a vendere solo determinati prodotti finanziari vanifica questo principio. Per cambiare rotta è necessario intervenire in profondità sulle regole in materia di tutela del risparmio con l’introduzione del questionario unico, la validazione da parte della Consob del profilo di rischio dei prodotti finanziari commercializzati, lo stop alle campagna prodotto. Al tempo stesso è necessario sviluppare un nuovo modello si consulenza, aperto ad un maggior numero di prodotti finanziari e non viziato dagli incentivi tra le banche e le fabbriche prodotto: un obiettivo nell’interesse tanto dei risparmiatori, che vedrebbero ampliarsi il ventaglio dell’offerta, che dei lavoratori, sottoposti a sistematiche e pesanti pressioni commerciali e ingiustamente bersaglio della rabbia dei clienti. In tutti i casi di risparmio tradito, registrati fino ad oggi, la colpa, infatti, è da attribuire agli amministratori» ha rimarcato Riccardo Colombani aggiungendo su Ansa: «First Cisl ha sempre creduto che le attività di formazione e informazione rivestano grande importanza, come dimostrano le iniziative portate avanti in questi anni con First Social Life e First Cisl dei Laghi. Ora è arrivato il momento di intervenire sulla relazione tra clientela e intermediari finanziari».

«I dati forniti dall’Arbitro per le controversie finanziarie – ha osservato il leader dei bancari della Cisl – mostrano che il numero dei ricorsi è doppio rispetto alle stime elaborate all’avvio della sua operatività. Anche nel settore assicurativo le indicazioni dell’Ivass vengono disattese. È il caso delle polizze unit linked, cresciute nel 2020 del 9,6% per uno stock complessivo di 196 miliardi di euro, nonostante l’avvertimento dell’authority sui loro costi eccessivi. Siamo quindi ancora distanti dall’imparzialità nel consigliare i clienti che la dichiarazione dell’Ocse sull’educazione finanziaria prescrive agli intermediari».

Il video integrale della tavola rotonda: