Banca d’Italia, sul lavoro ibrido un accordo di cui andare fieri

Con l’intesa sottoscritta dal tavolo di Unità Sindacale composto da First, Fisac, Fabi, Sibc, Cida e Sinfub, dopo mesi di duro lavoro al tavolo negoziale, la Banca d’Italia entra nella nuova normalità e inizia a “disegnare” un modo di lavorare diverso, che fa tesoro della terribile esperienza pandemica.

Il lavoro agile in Banca d’Italia sarà caratterizzato da un modello standard flessibile, utilizzabile in gran parte delle strutture, che prevede uno zainetto di 100-120 giornate all’anno utilizzabili, anche consecutivamente, fino a 10-12 giorni al mese, e da un modello più contenuto, ma sempre flessibile, di 50 giornate all’anno per le attività che si svolgono in modo più efficiente in presenza.

Viene previsto il diritto alla disconnessione, le dotazioni di lavoro e formazione, il buono pasto elettronico, il luogo a scelta del dipendente (anche all’estero o in HUB aziendali), il ruolo di monitoraggio sindacale in una Commissione mista, in un quadro caratterizzato da principi di volontarietà, neutralità e inclusività.

A settembre il lavoro continuerà con la scrittura dell’articolato che modificherà il Regolamento del Personale, dopo che saranno state identificate e censite a livello di unità di base, le realtà in cui il lavoro è nullo o scarsamente remotizzabile.

In tali casi, resta da individuare il numero delle giornate da destinare alla formazione da remoto per consentire la job rotation oppure il lavoro “diffuso” per altre strutture con attività remotizzabili e, soprattutto, ricercare soluzioni di neutralità nel trattamento normativo ed economico degli obbligati in presenza. Un tema che resta aperto e deve essere affrontato anche a livello gestionale e organizzativo.

La forma estesa del lavoro agile, che con il tempo e le scelte individuali potrà sostituire il telelavoro, per ora è destinata a far fronte a situazioni di difficoltà personali o familiari.

I giorni precedenti la firma sono stati molto difficili. Da una parte una delegazione aziendale disorientata dalle parziali retromarce del Vertice, dall’altra l’Unità Sindacale ampiamente rappresentativa sui tutti i comparti negoziali che ha messo in campo tutta la forza d’urto e la capacità di persuasione per ricondurre a sistema, nell’intesa, i tratti principali della lunga discussione negoziale.

Si tratta di un accordo importantissimo che farà da guida nelle altre Autorità Indipendenti e più in generale nel Paese.

L’intesa entrerà in vigore a gennaio 2022, più tardi o più presto, in relazione allo stato della situazione pandemica.

 

“L’Accordo “Intese sul modello di lavoro ibrido” firmato il 22 luglio 2021