Luigi Sbarra al Corriere della Sera, rilancio e ricostruzione Paese con Patto sociale, via a ingresso lavoratori nei board

“Patto sociale, avanti con l’ingresso dei lavoratori nel board”. Questo il titolo dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera dal segretario della Cisl, Luigi Sbarra che rilancia l’idea di una partecipazione diretta dei lavoratori ai processi produttivi. Un tema ricorrente per la Cisl e già presente al punto 1 del Manifesto di First Cisl AdessoBanca! la cui proposta, prevede, negli istituti di credito, una “Rappresentanza minima obbligatoria dei dipendenti negli organi sociali elettivi di controllo e presenza di almeno un componente indicato da Banca d’Italia di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze negli organi sociali elettivi di amministrazione di ogni banca”.

In apertura di conversazione il giornalista Enrico Marro sollecita Luigi Sbarra sulla questione dello sblocco dei licenziamenti: «Ci sono filiere come il tessile, il calzaturiero, l’automotive che stanno soffrendo di più, ma alcune aziende aprono le procedure di licenziamenti solo per motivi di carattere speculativo e di delocalizzazione». Sul da farsi il leader della Cisl spiega che «bisogna innanzitutto far rispettare l’avviso comune del 29 giugno che impegna le aziende ad utilizzare gli ammortizzatori sociali, i contratti di solidarietà e intese sulla riduzione dell’orario, prima di avviare qualsiasi licenziamento. Le associazioni datoriali devono fare di tutto per riportare queste aziende nel tracciato della responsabilità sociale. Allo stesso tempo il premier Draghi deve attivare subito a Palazzo Chigi il tavolo di monitoraggio sulle crisi aziendali. E bisogna affrontare il tema delle delocalizzazioni, con regole omogenee a livello europeo, tutele per l’occupazione e sanzioni per chi non rispetta gli accordi».

L’intervista del Corriere tocca poi il tema degli ammortizzatori sociali che per Sbarra deve prevedere «un sistema di protezione universale di tipo assicurativo per non lasciare nessuno senza tutele a prescindere dalla dimensione dell’azienda e dal contratto …». D’attualità anche la tematica del lavoro che cambia e si rinnova sotto la spinta della “transizione verde e digitale”. Il segretario generale della Cisl evidenzia che «serve un piano straordinario che punti sulla formazione e sulla crescita delle competenze, soprattutto digitali (…). È indispensabile una sinergia tra il sistema pubblico, le agenzie private, le università, le Regioni e i fondi bilaterali, non solo per reclutare i formatori, ma soprattutto per incrociare le banche dati, per orientare ed accompagnare le persone che cercano un lavoro. Per questo vanno potenziati i centri per l’impiego …».

In una visione aderente ai tempi che cambiano il giornalista Enrico Marro chiede a Luigi Sbarra: “La Cisl insiste con la richiesta di introdurre un sistema di partecipazione dei lavoratori alla gestione d’impresa, sul modello tedesco. Ma li ci sono molte più grandi aziende e un sindacato meno conflittuale”. «Dobbiamo cambiare il modello di crescita e sviluppo – ribadisce al quotidiano milanese il massimo esponente della Cisl – mettendo al centro la qualità e stabilità del lavoro, la dignità della persona, il valore della partecipazione, se vogliamo gestire con equità questa fase di trasformazione. La partecipazione è lo strumento per cambiare. Sarebbe una rivoluzione sociale e culturale. In questi anni sono state depositate in Parlamento decine di proposte di legge, anche per cercare di riparare l’errore compiuto di aver privatizzato le grandi aziende pubbliche, senza un disegno di democrazia economica e di strumenti di controllo a garanzia dell’occupazione e di sicurezza dei cittadini. Riparliamone senza pregiudizi».

“Ne ha parlato con Draghi?” domanda Enrico Marro nel concludere l’intervista. «Sì – risponde Lugi Sbarra – e devo dire che mi è sembrato molto aperto. Ci vuole una fase di rinnovata concertazione per un Patto sociale sul rilancio e la ricostruzione del Paese. Su questo misureremo il governo, i partiti e le altre parti sociali».