Studio First Cisl su Avvenire e il Giornale, Colombani, strada obbligata per Mps è rilancio con forte patrimonio

Banca Monte dei Paschi di Siena torna di nuovo sotto i riflettori della cronaca finanziaria grazie ad una dettagliata analisi elaborata dall’Ufficio studi di First Cisl che l’Avvenire ha utilizzato per comprendere cosa può succedere all’istituto toscano. Il giornalista Pietro Saccò firma l’articolo dal titolo “Il rilancio di Mps passa da un patrimonio più forte”. Anche il Giornale si occupa della ricerca con un articolo dal titolo “Rafforzare subito la patrimonializzazione di Mps”.

Avvenire evidenzia come al governo rimanga “meno di un anno per cedere la quota del 64% del Monte dei Paschi di Siena. Gli accordi con la Commissione europea – scrive Saccò – fissano al 30 aprile 2022 la scadenza per vendere le azioni controllate dallo Stato in seguito al salvataggio da 5,4 miliardi di euro del 2017. Al ministero dell’Economia hanno intenzione di accelerare. Secondo le indiscrezioni lasciate filtrare dal Tesoro, il piano è quello di evitare lo “spezzatino” della banca e di trovare un compratore unico, con UniCredit che resta l’interlocutore privilegiato. La banca ha bisogno di nuovo capitale: il piano presentato dall’amministratore delegato Guido Bastianini ha indicato l’esigenza di un aumento da 2,5 miliardi di euro. Resta da capire con che “dote” il Tesoro accompagnerà la banca alle nozze con un nuovo alleato e, soprattutto, in che modo si ridurranno i quasi 10 miliardi di rischi legali che pendono su chi si farà carico della banca. In ogni caso il piano di uscita andrebbe definito entro luglio per poi chiudere la cessione in autunno”.

Il quotidiano romano sostiene il suo pezzo richiamando lo studio di First Cisl che mostra come oggi Mps abbia “un margine di interesse significativamente peggiore dei concorrenti (allo 0,86% quando Banco Bpm, Ubi e Bper sono tutte sopra 11%) e quindi abbia spazio per migliorare su questo fronte. Poi la banca si è data obiettivi “sfidanti” sulle commissioni nette che dovrebbero arrivare da un forte aumento dell’attività di gestione del risparmio. Sui costi invece i margini d’azione sono ormai ridotti: con un taglio del 15,9% in cinque anni dei costi operativi la banca ha oggi costi del personale decisamente inferiori a quelli dei concorrenti”.

Numeri che portano il segretario di First Cisl, Riccardo Colombani a chiedere “di cambiare la strategia per il rilancio”. «Mps – dice – sta pagando un prezzo troppo alto per i ritardi della Dg Comp: non è possibile attendere la fine dell’anno per procedere al rafforzamento patrimoniale».

Le conclusioni del leader dei bancari della Cisl vengono rilanciate da il Giornale: «La strada obbligata è quella del rilancio, anche per valorizzare le risorse pubbliche investite finora. Diversamente prevarrebbe la logica del salvataggio con una spirale perversa di riduzione ulteriore dell’occupazione, minore sostegno all’economia e forte svalutazione dell’investimento pubblico».

 

L’analisi dell’Ufficio studi di First Cisl “Osservazioni sul piano strategico Mps 2021/2025 per puntare su un deciso rilancio”

Il comunicato stampa di First Cisl