La Discussione rilancia proposta First Cisl, ripresa del Paese con risparmio privato

Cosa fare per l’economia italia? Con questo titolo La Discussione alimenta il dibattito su quali possano essere i migliori progetti per la ripresa del Paese rilanciando la posizione di First Cisl. Firma l’articolo il giornalista Francesco Gentile che avverte l’esigenza di proporre “soluzioni chiare e pragmatiche”, necessaria per bloccare il drammatico corso della crisi economica.

Per il sindacato dei bancari della Cisl “l’idea è quella di destinare parte del risparmio privato all’investimento nell’economia reale”. Per First Cisl, si deve «partire dagli investimenti pubblici. Investimenti che da soli non basteranno però a curare il malato (…) Le risorse stanziate con il Recovery Fund da qui al 2026 saranno senz’altro fondamentali e la composizione del nuovo governo sembra garantire, sotto quest’aspetto, una guida sicura. Tuttavia le dimensioni della voragine scavata dalla pandemia sono tali da scoraggiare facili ottimismi».

“Nel 2020  – si legge su La Discussione – il Pil ha registrato una caduta dell’8,9%. Per quest’anno le stime della Commissione Ue parlano di una ripresa blanda (+ 3,4%) e differenziata tra regioni, più lenta al Sud rispetto al Nord”. Questi dati ci accomunano alle principali economie europee «ma a differenza dei nostri partner l’Italia – spiega First Cisl – ha alle spalle una lunga stagione (circa vent’anni) di mancata crescita. Questa stagnazione prolungata ha avuto come effetto l’accrescersi delle disuguaglianze, che ora l’emergenza Covid-19 rischia di far esplodere».

Il giornalista Francesco Gentile rilancia la proposta del sindacato dei bancari della Cisl con l’obiettivo primario di “contrastare le disuguaglianze combattendone la causa principale, vale a dire, la crescita costantemente superiore del tasso di rendimento del capitale rispetto al tasso di crescita dell’economia. «In altri termini – sottolinea First Cisl – è necessario interrompere il dominio della rendita finanziaria sulla crescita economia e l’occupazione».

Il quotidiano romano evidenzia che queste idee “sono state lanciate da First Cisl in occasione dell’iniziativa: Il risparmio degli italiani per l’economia del Paese – un nuovo modello di consulenza”, iniziativa che da settimane registra un aperto confronto sul tema della ripesa economica caratterizzato da largo interesse della stampa e da vari autorevoli interventi “di importanti osservatori e attori qualificati del sistema finanziario”.

“Reindirizzare il risparmio verso l’economia reale” scrive La Discussione. Il “punto di partenza per la federazione della Cisl, è la rapida crescita (+ 11% nel 2020 secondo Bankitalia) delle somme depositate sui conti correnti bancari e postali, una massa di 1.100 miliardi che può fare la differenza se indirizzata, almeno in parte, verso l’economia reale ed in particolare alla ricapitalizzazione delle Pmi”. Per First Cisl questo risultato si ottiene proteggendo gli «investimenti mediante garanzie statali e incentivi fiscali alle banche, in questo modo si supererebbe la tradizionale avversione al rischio dei risparmiatori italiani e le banche avrebbero un ruolo centrale nella politica economica».

“Si tratta evidentemente di una proposta – scrive il giornalista Francesco Gentile – che nell’ispirazione di fondo ricalca quella avanzata dal segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, che ha auspicato la nascita di un ‘Fondo deputato ad investire nell’economia reale’, coordinato dallo Stato. «Lo Stato – puntualizza First Cisl – assumerebbe in questo modo il ruolo di regista, magari affidandosi ad una realtà pubblica con già acquisite competenze e con il coinvolgimento dei diversi attori privati (banche, sgr, ecc.) oltre ai corpi intermedi come i sindacati, che a loro volta potrebbero svolgere, attraverso un osservatorio permanente ad hoc, un reale ruolo di controllo e stimolo».

Altro fondamentale passaggio è la consulenza indipendente. “Per la Federazione italiana reti e servizi per il terziario – si legge su La Discussione – manca spesso una disamina approfondita delle ragioni che rendono gli italiani diffidenti ad investire i propri risparmi e delle soluzioni in grado di invertire questa tendenza”. Per First Cisl «Al centro di tutto ci sta il modello di consulenza, che nella forma attualmente prevalente, quella su base dipendente, si è rivelato non funzionale agli obiettivi. È su questo punto che bisogna agire innovando in profondità (…) Il che significa, dare impulso al modello di consulenza su base indipendente l’unico in grado per sua natura di reimpostare in modo più trasparente il rapporto tra banche e clienti, vincendo la ritrosia di questi ultimi verso gli investimenti finanziari».

Il segretario generale di First Cisl spiega su La Discussione che la consulenza su base indipendente «è un’innovazione contenuta nella Mifid 2, grazie alla quale gli intermediari finanziari in tutta Europa devono dichiarare se la consulenza viene svolta su base indipendente o non indipendente (…) Oggi la stragrande maggioranza degli intermediari finanziari italiani non adotta il nuovo modello di consulenza».

Colombani conclude ricordando come l’implicazione di questo modello consista «nell’ampia gamma di strumenti finanziari, per recepire il principio cardine della Mifid, quello che prescrive agli intermediari di servire al meglio l’interesse della clientela. Non è una norma di buone intenzioni, può essere concretamente praticata attraverso un investimento in capitale umano, nelle persone che lavorano in banca, con una formazione profonda e autentica, che vada oltre l’addestramento alla vendita dei prodotti emessi dal distributore del servizio di consulenza o emessi da partner commerciali dello stesso».