Prosolidar, Colombani, il tuo contributo fa la differenza

Care amiche, cari amici,

il 2020 verrà ricordato molto probabilmente come l’anno più difficile dalla fine del secondo conflitto mondiale, non solo in Italia ma in tutto il mondo occidentale. La pandemia ha creato nuovi squilibri e nuove diseguaglianze, ha acuito quelle già latenti nelle nostre società, ha portato lutti e dolore in molte famiglie, ha significato per tanti la perdita del lavoro e della sicurezza economica. Un modello economico e sociale sta andando in frantumi mentre all’orizzonte non se ne intravede ancora uno nuovo. Il vaccino di cui è appena iniziata la distribuzione rappresenta di certo una speranza, una fiammella di luce dopo molti mesi di buio. Un’altra speranza viene dall’Europa, che con il Recovery Fund ha dimostrato con i fatti, dopo troppe battaglie combattute con le sole parole, di credere in un destino comune per i suoi popoli. 

Tutto ciò è importante, ma non basta. Il virus ci ha insegnato che non possiamo limitarci ad attendere aiuti dall’esterno. Abbiamo il dovere, al contrario, di spenderci in prima persona per chi, vicino o lontano poco importa, vive con sofferenza questi giorni difficili. Essere solidali, mai come in questo momento, vuol dire prendersi cura dell’altro. Per i lavoratori bancari questo impegno non rappresenta una novità. Dal 2011, anno della sua costituzione, hanno sostenuto con il loro contributo l’attività della Fondazione Prosolidar, caso unico a livello nazionale e internazionale di ente bilaterale previsto, per volontà dei sindacati del credito e dell’Abi, da un contratto nazionale di categoria.

In questi anni Prosolidar ha finanziato 243 progetti in Italia e 195 nel resto del mondo, per un totale di 438 progetti ed un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro. E anche in questo 2020 segnato dalla pandemia l’impegno non è mancato, con il finanziamento di 28 progetti presentati da associazioni che operano direttamente sul campo per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Grazie all’aiuto della fondazione sono state acquistate attrezzature sanitarie e messi a disposizione di persone e famiglie in difficoltà servizi di sostegno forniti da professionisti qualificati.

Per queste ragioni è importante che tutti noi continuiamo a credere in un’istituzione che con i fatti ha saputo incarnare i valori sui quali si regge il nostro impegno verso i lavoratori e verso la società italiana. Il contributo che ci viene chiesto è piccolo (6 euro l’anno, stessa cifra versano le aziende) ma può fare la differenza.

Roma, 29 dicembre 2020

Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl

 

Il sito web della Fondazione Prosolidar