Colombani su Mps, Ue punti a banca competitiva senza continuare con tagli personale

I giornali delineano il futuro della Banca Monte dei Paschi di Siena evidenziando il possibile sbocco. La posizione di First Cisl al riguardo, espressa dal suo segretario generale Riccardo Colombani, viene rilanciata dalle agenzie di stampa e ripresa dai quotidiani.

Ansa titola “Mps: First Cisl, basta tagli. Bce autorizzi capital gain”. Anche il lancio di Adnkronos guarda alle politiche comunitarie titolando “Mps: First Cisl, basta con l’ossessione dei tagli della commissione Ue”.

La rassegna della carta stampata fornisce uno squarcio sul domani dell’istituto senese mettendo in evidenza anche il tema delle politiche del personale. Avvenire titola “Mps all’utile nel 2023. Nel piano 2.670 esuberi”.  Per La Stampa e Il Secolo XIX “Aumento di capitale fino a 2,5 miliardi. Mps si prepara all’arrivo di Unicredit” con l’occhiello dedicato all’organico: “Previsti meno di tremila esuberi al netto dei nuovi ingressi entro il 2025. I sindacati: serve una trattativa”. Anche i giornali con tiratura regionale, coma La Sicilia, danno ampio spazio alla vicenda: “Mps vede l’utile nel 2023 ma incombe UniCredit”. Il sottotitolo richiama “Il piano varato dal cda” che per il quotidiano siciliano “cozza col pressing del Mef per la fusione” ricevendo “il no dei sindacati”.

Il segretario di First Cisl Riccardo Colombani ritiene «fondamentale che la Banca centrale europea autorizzi il capital plan che le sarà sottoposto – si legge sui vari organi di stampa – per consentire alla banca più antica del mondo di competere alla pari con le altre banche al fine di sostenere famiglie e Pmi. Considerate le uscite volontarie e il turn over non è accettabile che la Dg Competition continui con l’impostazione dogmatica del taglio degli organici».

«Negli ultimi otto anni il personale si è infatti ridotto di 9mila lavoratori. Una ulteriore riduzione di più del 10% delle persone occupate è incomprensibile. Inoltre un taglio di queste dimensioni – rimarca Colombani – appare contraddittorio rispetto alle linee strategiche del piano, che parla di adeguamento del modello organizzativo al business. Ma come farlo se la clientela chiave è rappresentata da Pmi e famiglie che hanno bisogno di una banca radicata sul territorio e che le segua da vicino?».