Ubi in Intesa,fondo per 5mila, First Cisl, solo uscite volontarie e nuove assunzioni

Dopo l’ingresso di Ubi, Intesa Sanpaolo mette mano alla riorganizzazione proponendo ai sindacati un fondo esuberi destinato ad una platea di 5.000 dipendenti. Netta la posizione di First Cisl espressa al termine della prima giornata di confronto. A veicolarla sono le principali agenzia nazionali di stampa.

Ansa titola così il suo lancio: “Intesa: First Cisl, dopo Opas Ubi solo uscite volontarie”. Simile la titolazione di AdnKronos e MF-Dow Jones: “Intesa Sanpaolo: First Cisl, per fusione Ubi solo uscite volontarie”. Non si discostano da questa impostazione Agi, “Intesa Ubi: First Cisl, uscite solo su base volontaria”, Affaritaliani, “Intesa-Ubi, al via le trattative. Sindacati in pressing: uscite volontarie” e Advfn che con Tgcom24 riporta il lancio di Mf-Dow Jones: “Intesa Sanpaolo/Ubi: aperta trattativa; sindacato, uscite siano volontarie”.

C’è poi Citywire, “Fusione Intesa-Ubi: iniziano le trattative per il taglio di 5.000 posti di lavoro” e Firstonline, “Intesa-Ubi, First Cisl: ‘Esuberi solo su base volontaria’”.

I citati organi d’informazione rilanciano le priorità di First Cisl: “Uscite solo su base volontaria e nuove assunzioni da indirizzare prevalentemente sulla rete. Le uscite, come già previsto, saranno 5mila. Andranno individuate in un bacino di 8.700 lavoratori, dei quali 1.200 hanno già manifestato precedentemente nei due gruppi l’intenzione di lasciare il lavoro”.

2.500 le assunzioni stimane che, per i segretari nazionali di First Cisl Mauro Incletolli e Domenico Iodice “andranno gestite all’interno del gruppo Intesa Sanpaolo. Le nostre priorità sono l’accoglimento delle domande giacenti, la volontarietà e l’equità da realizzarsi attraverso criteri trasparenti e condivisi di uscita”.

I coordinatori di First Cisl in Intesa e in Ubi, Caterina Dotto e Giuseppe Cassella, battono sul tema dell’ingresso di nuovi dipendenti: “Le nuove assunzioni, prevalentemente in rete, dovranno colmare le attuali carenze. L’accordo dovrà sposare una prospettiva di solidarietà tra chi esce e chi resta al lavoro, in una logica di concreta sostenibilità dei carichi di lavoro e di patto intergenerazionale”.

Il confronto proseguirà  il 29 e 30 settembre.