Esposto in procura, in un clima sempre più ostile bancari lavorano rischiando

I rischi di un clima ostile verso i lavoratori delle banche Riccardo Colombani li aveva intravisti già lo scorso mese. Il 22 aprile, con un comunicato stampa, il segretario generale di First Cisl dichiarava «sale la pressione sui lavoratori delle banche, costretti a fronteggiare proteste e minacce da parte della clientela per ritardi che non dipendono certo da loro». Una presa di posizione forte rilanciata dai principali organi d’informazione nazionale. Gli attacchi ai bancari sarebbero poi stati una costante nel tempo che ha indotto sindacati del settore del credito a presentare un esposto in tutte le Procure della Repubblica “informando contestualmente il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per denunciare il crescente e inaccettabile clima di odio contro il settore bancario e, in particolare, verso la categoria delle lavoratrici e dei lavoratori delle banche”.

L’iniziativa faceva seguito agli innumerevoli episodi di cronaca nera che si erano registrati contro i dipendenti delle banche in molte parti del territorio nazionale.  Il primo campanello d’allarme si era verificato a metà marzo a Gallarate,  come titola il sito di Varese News un cliente “Spazientito dalla coda in banca si mette a sputare in giro”. Stessa scena ad Aversa e anche a Bari,  dove un cassiere veniva verbalmente aggredito perché non poteva negoziare un assegno incapiente. Già in marzo il capoluogo pugliese era stato teatro dell’eclatante protesta di due cittadini contro i dipendenti di uno sportello bancario rilanciata da vari media nazionali. Ben più dimostrativo invece il gesto di un artigiano di Collecchio che ha preso a sassate una filiale rea di non avergli consentito il prelievo di 1.200 euro non disponibili sul conto. In una continua escalation di diffuso timore altro preoccupante caso si registrava il 20 aprile a Sassari. Come scrive il sito di Sardiniapost,  in una scatola di cartone “erano state nascoste una tanica di benzina da 5 litri ed una cartuccia calibro 12”. Il fatto e il ritrovamento si verificava in una filiale di Intesa San Paolo ad Alghero. Come riporta il sito d’informazione sardo le forze dell’ordine intervenute dichiaravano di esser di fronte ad “un evidente atto intimidatorio nei confronti dell’istituto di credito, effettuato da ignoti nella notte”. Nelle stesse ore da Catania arrivava la notizia di un allarme bomba in banca poi rivelatosi un falso allarme.

Non sta andando meglio ai lavoratori impegnati del monte dei pegni che quotidianamente svolgono il loro servizio tra mille difficoltà ed il risentimento della clientela. “Coronavirus, a Torino esplode l’incubo povertà: ressa e code davanti al Monte dei Pegni”, scrive La Stampa. La rassegna degli episodi include anche le ruote bucate all’autovettura di un direttore di filiale che, per mancanza di requisiti, non aveva potuto concedere un fido di 5.000 ai richiedenti. Di caso in caso si arriva al 6 maggio, a Salerno “Entra in banca e minaccia tutti per avere l’Isee. Il bancario: “Mai successo in 16 anni. Adesso ho paura” titola la Repubblica cui fa eco il sito di Salernonotizie: “Minaccia dipendenti per pratica Isee, follia in banca nel salernitano”. “In sedici anni – si legge sul quotidiano romano – non era mai accaduto niente del genere: essere costretti a fornire un servizio sotto minaccia di violenza, scavalcando i diritti degli altri clienti. L’episodio di violenza di cui è stato vittima R.S., salernitano (le iniziali sono inventate, preferisce non dare riferimenti personali o della banca in cui lavora), è solo uno dei tanti avvenuti nelle filiali bancarie nelle ultime settimane”.

Come in una spirale senza fine l’8 maggio, da Vobarno, arriva l’ultima deprecabile azione di un cliente contro un dipendente bancario. Sul Giornale di Brescia il giornalista Roberto Manieri fornisce il resoconto di quanto successo allo sfortunato lavoratore: “Ha atteso che l’impiegato addetto alla cassa – che poco prima a suo dire non gli aveva permesso di depositare con la data di valuta desiderata dell’assegno da incassare – uscisse per la pausa pranzo e dopo una breve discussione lo ha aggredito. Il malcapitato, incassata una testata dal cliente, ha subito la frattura del setto nasale”.

Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, ha espresso solidarietà al bancario oggetto del deprecabile attacco ribadendo che “sta crescendo un clima di odio pericoloso, ma chi è in prima linea non deve pagare per colpe non sue”.