Considerazioni finali Visco, Colombani, necessari osservatori regionali sul credito

Le considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco vengono riprese dal segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, per evidenziare che alcuni istituti di credito hanno mostrato «lentezza nell’erogare i prestiti previsti dal decreto Liquidità». Le parole del leader dei bancari della Cisl vengono rilanciate dalle principali agenzie di stampa.

Ansa titola “Bankitalia: First, su prestiti banche lente, Visco ha ragione”.  La titolazione di AdnKronos guarda anche ai dipendenti bancari: “Visco: Colombani (First Cisl), su lentezza erogazioni a pagare sono lavoratori banche”. Simile l’impostazione di Askanews :“Bankitalia, First-Cisl: banche lente sui prestiti, ha ragione Visco, così pagano i lavoratori”. La rassegna dei titoli si conclude con quello di Borsa Italiana che riprende un lancio Radiocor:  “Bankitalia: First Cisl, bene Visco a rimarcare la lentezza dei prestiti”.

«I problemi di organizzazione interna  – si legge su Ansa – non devono però scaricarsi sui lavoratori, che finora hanno fatto da bersaglio alle frustrazioni della clientela».

«È fondamentale – prosegue Colombani su AdnKronos – tutelare l’interesse dello Stato adempiendo agli obblighi connessi alla legislazione antimafia e a quella antiriciclaggio, ma è necessario eliminare qualsiasi discrezionalità nella segnalazione di operazioni sospette in modo da evitare rischi a carico dei lavoratori».

«È positiva l’attenzione riservata da Visco al tema della criminalità organizzata – fa notare ancora Colombani su Askanews – che potrebbe sfruttare ai suoi fini i finanziamenti coperti da garanzia statale oppure approfittare della crisi per rilevare a prezzi favorevoli imprese in difficoltà. Per contrastare questi pericoli le leggi non sono sufficienti: serve accanto all’impegno delle istituzioni quello della società civile».

«Ecco perché – conclude il segretario generale di First Cisl su Borsa Italiana – abbiamo proposto il rilancio degli osservatori regionali sul credito. Si tratterebbe di uno strumento prezioso per evitare che tra i diversi territori non si creino squilibri nell’allocazione del credito, con le ricadute sociali che da ciò deriverebbero. Per funzionare davvero gli osservatori dovranno però aprirsi alla partecipazione di tutti i soggetti sociali, coinvolgendo sindacati, associazioni d’impresa e consumatori».