Colombani, visto il momento Bpm non rincari dose con tagli e chiusura sportelli

In Banco Bpm si torna a parlare di riorganizzazione e dei suoi effetti sull’occupazione. Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, interviene per dire netto che questo “non è il momento dei tagli” come titola l’Ansa. «Il piano presentato a marzo da Banco Bpm – dice il leader dei bancari della Cisl – all’inizio prevedeva già un numero significativo di esuberi e ancor più rilevante di chiusure di filiali. Non è assolutamente il caso di rincarare la dose, tanto più in un momento in cui il Paese ha bisogno che il sistema bancario si metta al servizio della ripartenza dell’economia. Se la banca deciderà nuovi tagli della rete distributiva ci opporremo con forza».

Ad alimentare la presa di posizione di Colombani sono state le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato di Banco Bpm Giuseppe Castagna. AdnKronos rilancia la posizione di First Cisl che fa notare come, negli ultimi anni, l’istituto di credito abbia pesantemente ridotto «sia l’occupazione che la rete. Ricordiamo che nel piano precedente l’organico era stato tagliato del 12%, ben al di sopra degli obiettivi. Lo stesso vale per le filiali, sforbiciate del 30%».

«A ciò vanno aggiunti – evidenzia il lancio di Agi – i 1.100 esuberi annunciati a marzo e la chiusura di 200 filiali su 1.727. Facciamo notare, inoltre, che nel primo trimestre del 2020 il costo del personale si è ridotto dell’1,8%. E adesso, con un’emergenza sanitaria ancora in corso e un’economia stremata dal lockdown, si vorrebbero imporre nuovi tagli?».

«Ci batteremo – conclude Colombani su Borsa Italiana – per l’occupazione e la capacità produttiva di una banca fondamentale per il tessuto produttivo del Paese».